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Coronavirus, il reparto-Covid a Parma riaperto in poche ore: "Non è finita". Contagi e ricoveri, il caso che spaventa l'Italia

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Molti piccoli focolai, la curva del contagio che inesorabilmente cresce, così come seppur in modo contenuto crescono i ricoveri. Insomma, il coronavirus fa ancora paura. Soprattutto perché l'Italia è letteralmente circondata da paesi dove la pandemia sta ancora picchiando durissimo. E ancora, i contagi di ritorno, i ragazzi che dopo essere stati all'estro per le vacanze, una volta tornati a casa, si riscoprono positivi. Una serie di brutti segnali che ha spinto alla riapertura del reparto Covid nell'ospedale di Parma, che per 72 ore era stato "Covid-free". Corsia sigillata e letti vuoti". Ma Parma è la seconda provincia più colpita in Emilia Romagna in questi giorni. Così dopo Piacenza, il reparto riapre anche a Parma.

 

Attualmente, sono 3,808 i casi positivi nel Parmense e sei le persone ricoverate: hanno tutti tra i 40 e gli 85 anni e due di loro sono marito e moglie, appena tornati dalle vacanze in Spagna. L'angoscia per il nemico invisibile, come spiega Il Giorno, inesorabilmente risale. Gli infermieri del reparto spiegano che "ciascuno di noi ha perso qualcuno di caro. Non solo in città, ma anche in provincia: l'Ospedale di Vaio a Fidenza ha addirittura dovuto chiudere una notte intera, perché erano troppi i malati in arrivo", ricordano. E ancora: "La guerra non è finita. Questa è solo una tregua, ma è prevedibile un nuovo aumento dei casi, specialmente in coincidenza coi mesi autunnali". 

 

Tiziana Meschi, direttore di Medicina interna e Lungodegenza critica del Maggiore, spiega che la riapertura era stata preventivata. Il rigurgito era atteso, "ecco perché avevamo solo temporaneamente congelato il reparto Covid, ma di fatto mai smantellato. A inizio della scorsa settimana avevamo trasferito l'unico paziente positivo agli Infettivi. Con l'arrivo dei nuovi casi abbiamo optato per una riapertura e col personale a disposizione, gli strumenti e i farmaci già presenti, siamo tornati operativi nell'arco di poche ore". Perché, assicurano, la battaglia non è ancora finita. 

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