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Willy Monteiro, gli accusati davanti al gip: "Non lo abbiamo toccato, volevamo sedare una rissa"

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"Siamo dispiaciuti e distrutti perché accusati di un omicidio che non abbiamo commesso". E' durato circa tre ore l'interrogatorio di convalida davanti al gip del tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, dei quattro giovani arrestati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso dopo un pestaggio a Colleferro nella notte tra sabato e domenica. Ai quattro, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, tra i 22 e i 26 anni, il pm di Velletri Luigi Paoletti contesta il concorso in omicidio preterintenzionale.

Durante l'interrogatorio i fratelli Bianchi hanno detto al Gip: "Non abbiamo toccato Willy e neanche abbiamo visto chi lo ha picchiato". Al loro fianco l'avvocato Massimiliano Pica. I due indagati hanno contestato ogni addebito sostenendo di non aver neanche sfiorato il giovane poi morto. "Siamo arrivati lí perché chiamati da alcuni amici, ma non abbiamo preso parte alla rissa. L’unica cosa che abbiamo fatto è stata di provare a intervenire per separare i litiganti che non conoscevamo. Quando ce ne siamo andati, non abbiamo visto il ragazzo a terra”.

"Willy è intervenuto in mia difesa, ma non avrebbe mai preso un'iniziativa che non fosse stata pacifica per riportare gli animi alla calma. Parliamo di un ragazzo equilibrato", ha raccontato  invece al Corriere della Sera Federico Zurma, l'ex compagno di scuola di Willy. "E morto per evitare una rissa, per riportare pace. La gente fa cose senza senso", dice Zurma. "Ripenso a quella notte continuamente, ma in realtà mi sforzo di non farlo. Quello che è successo me lo porterò dietro a vita, preferisco non commentare oggi. Posso solo dire che davvero Willy si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato".

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