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Coronavirus, l'epidemiologo La Vecchia: "Asintomatici con carica virale altissima", il mistero di un virus 'nuovo'

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"La carica virale dei positivi al Covid è più alta rispetto ai mesi scorsi": si tratta di un'ipotesi plausibile per Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’Università degli studi di Milano, che aggiunge: "Alcuni asintomatici ce l'hanno altissima". Più di un'ipotesi, insomma. Secondo lui, quindi, è importante prendere in considerazione la carica virale, anche perché "ci sono soggetti che diffondono il virus molto più facilmente di altri", ma non bisogna dimenticare che anche "la predisposizione a essere contagiati cambia". Mistero, ovviamente, sulle ragioni che hanno fatto schizzare in alto la carica virale di soggetti asintomatici.

 

 

La Vecchia, però, mette un argine agli allarmismi degli ultimi giorni: "La diffusione e gli esiti della malattia sono molto differenti da marzo: abbiamo un numero di positivi enormemente più alto ma un numero di ricoveri in terapia intensiva limitato, cosi com’è limitato (sempre in relazione a marzo e aprile) il numero dei decessi per Covid", ha spiegato al Corriere della Sera. L'epidemiologo sostiene che la vera urgenza al momento è rappresentata dai pazienti con sintomi importanti ma non gravi.

Allineandosi al professore Giuseppe Remuzzi, l'esperto punterebbe su ospedali periferici con 200-300 posti letto, destinati a questi ricoveri: "Questo aiuterebbe enormemente  le terapie intensive". Proprio sul fronte dei reparti intensivi, secondo La Vecchia, abbiamo ancora diverse settimane prima che la situazione diventi critica a livello nazionale. Infine un appello ai cittadini: "Bisogna evitare di vedere amici e parenti e restare nel proprio nucleo familiare. E anche se è triste dirlo, è necessario non andare a trovare gli anziani per non metterli a rischio".

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