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Coronavirus, il fisico Parisi: "Monitoraggio saltato e Indice Rt impreciso". Le proiezioni di Conte sono tutte sbagliate?

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E' l'indice di contagio, l'ormai famoso Rt, il parametro su cui si basano molte delle decisioni del governo. Negli ultimi giorni, si è parlato di spiragli e scenari positivi con la diminuzione dell'indice a 1,4. In realtà, però, c'è poco per cui essere entusiasti. Come ha spiegato Giorgio Parisi, fisico e presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, l'Rt delle ultime settimane è ormai inaffidabile, dunque è irrilevante anche la sua discesa. L'esperto ha spiegato che all’inizio dell’epidemia i dati usati per calcolare l’indice di contagio erano precisi, ma a partire dalla seconda metà di ottobre non è più così, perché l’epidemia va troppo veloce ed è difficile dare informazioni precise su un numero così alto di casi. "I dati che sappiamo e di cui siamo a conoscenza sono solo una piccola quantità. Sappiamo quante sono le terapia intensive, ma non quante persone ci entrano e quelle che escono. Quante sono le chiamate ai pronto soccorso regionali? Non sappiamo nemmeno quante persone si sono ammalate nei singoli comuni lombardi - ha spiegato Parisi a Mezz’ora in più su Rai3 -. Capisco le difficoltà di fare delle stime, ma il calcolo di Rt dovrebbe rintracciare le persone che si sono ammalate e capire quando si sono ammalate".

 

 

 

Il fisico fa riferimento anche alla divisione dell'Italia in tre fasce di rischio: "Che senso ha decidere l’apertura o la chiusura delle regioni basandosi su un numero non affidabile?". Secondo lui, servirebbe una nuova metodologia per arrivare a calcolare l’indice di contagio. Ma per farlo, tutti i dati sulla pandemia dovrebbero essere pubblicati. Una richiesta di maggiore trasparenza, quindi, che arriva non solo da Parisi ma da tutta la comunità scientifica. 

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