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Calabria, Eugenio Gaudio dopo le dimissioni: "Fuga di notizie". Poi smentisce le voci sul Cosenza calcio

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Eugenio Gaudio non aveva accettato subito l'incarico di commissario per la Sanità in Calabria, aveva chiesto del tempo per valutare l'offerta. E allora perché la sua nomina era diventata di dominio pubblico? "Una fuga di notizie", ha detto l'ormai ex rettore della Sapienza in un'intervista al Corriere della Sera. "Io ho parlato lunedì mattina con il presidente Conte e il ministro Speranza: mi hanno trasmesso la loro stima per come ho guidato la Sapienza, mi hanno detto che tra l’altro era importante il mio essere calabrese per un incarico come quello di commissario ad acta per la Sanità", ha proseguito Gaudio. Poi ha aggiunto di non aver detto subito di sì, ma di aver chiesto tempo per riflettere: "Sono stato tutta la giornata in ateneo e la sera quando sono tornato a casa ne abbiamo parlato. E abbiamo deciso di no". Il riferimento è alla moglie, protagonista delle dimissioni lampo del marito. E' lei, infatti, che si è detta contraria a un trasferimento a Catanzaro, necessario per permettere a Gaudio di lavorare sul posto. "Non è colpa di nessuno. Sono questioni che riguardano l’intimità di una famiglia: io mi sarei trasferito a Catanzaro per lavorare 14 ore al giorno come sono abituato, avrei preso l’impegno sul serio", ha dichiarato. 

 

 

 

Nel frattempo la moglie di Gaudio è diventata oggetto di curiosità, c'era persino chi diceva che la signora fosse una tifosa sfegatata del Cosenza. "Ma non è vero niente, sono verità romanzate: non seguiamo il calcio. Comunque ogni famiglia ha le sue dinamiche", ha replicato l'ex rettore. Alla domanda sul compito che gli era stato affidato, non certo semplice, Gaudio ha detto che non si sarebbe lasciato spaventare: "Mi sarei applicato in modo analitico, con me ci sarebbero stati dei consulenti".

 

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