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Dpcm, pugno di ferro del Viminale: esercito, droni e posti di blocco "a imbuto" per far rispettare le regole a Natale

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Si preannunciano settimane intense. Il nuovo dpcm per le festività natalizie con le sue misure stringenti sta facendo discutere, soprattutto in un periodo in cui la curva dei contagi da coronavirus si sta abbassando. Ma il governo lo sa bene, un cambio di rotta della pandemia è dietro l'angolo. Per questo serve sfoderare tutte le armi affinché i cittadini rispettino le regole. Il Viminale ha già affidato ai prefetti l'arduo compito. Saranno loro con l'aiuto di polizia, carabinieri, Guardia di finanza e polizia municipale a garantire - tra le altre cose - il rispetto del coprifuoco e del divieto di spostamenti. E ancora, in campo anche l'esercito e i droni per il controllo aereo.

Nel calendario del ministero di Luciana Lamorgese ci sono diverse date segnate in rosso. Prima tra tutte - riporta Repubblica - quella del weekend del 19-20 dicembre in cui si prevede un movimento massiccio da una regione all'altra, di fuorisede ma anche di famiglie che raggiungeranno le seconde case in una regione diversa. Ovviamente fari puntati sul 24 e 25 quando saranno predisposti i controlli su strade e autostrade. Questi ultimi saranno a "imbuto", ossia con posti di blocco che costringano le macchine a deviare in aree di servizio per essere sottoposte a controlli a tappeto e non più a campione.

Per non parlare poi delle verifiche in città e nelle località turistiche la notte di Capodanno, quando gli agenti dovranno controllare e intercettare eventuali veglioni abusivi o raduni in appartamenti o seconde case. Il timore è che le persone possano fermarsi a trascorrere tutta la notte fino alle 7 del mattino per evitare il coprifuoco. A concludere il tutto i droni. Il loro utilizzo sarà vitale, perché in grado dall'alto di verificare eventuali assembramenti.

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