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Pierpaolo Sileri contro il suo stesso governo: "Cosa ci costa farlo?", anche il viceministro tifa per un Natale da reclusi

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Preferisce la linea dura Pierpaolo Sileri. A differenza del premier Giuseppe Conte, che sembra essersi ammorbidito sullo spostamento tra Comuni a Natale, il viceministro alla Salute non vuole sentire ragioni. "Oggi dico che è meglio una chiusura. Ieri abbiamo avuto oltre 800 morti, abbiamo 60mila morti, forse arriveremo a 100mila. Dobbiamo resistere, cosa ci costa resistere altre 2 settimane?", si è sfogato in un'intervista a Omnibus su La7. Secondo lui, quindi, sarebbe fortemente sbagliato rivedere le norme sugli spostamenti contenute nell'ultimo dpcm. "Nel governo non c'è una marcia indietro, c’è una valutazione. Ma ritengo che ora sia sconsigliabile allentare le misure. Guardando i numeri degli Stati Uniti dopo il Giorno del Ringraziamento, oggi dico che è meglio una chiusura", ha continuato Sileri. Il viceministro, poi, ha ammesso quanto sia difficile scrivere un provvedimento rigido, ma ha spiegato anche che va evitata una terza ondata. E non solo: "C’è un numero troppo alto di decessi e gli ospedali non possono concentrarsi esclusivamente sul Covid, ci sono altre patologie".
 

 

 

 

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