Cerca
Logo
Cerca
+

"La luce che bagna Napoli": il libro di Barbara di Castri, viaggio insolito all'ombra del Vesuvio

  • a
  • a
  • a

“Ci sono città più forti dei secoli, il tempo non le cambia”. E’ questa la visione de “La luce che bagna Napoli” il libro di Barbara di Castri, appena pubblicato per Aracne editrice con le foto di Paolo Galli Zugaro. Sono 140 pagine, sia in versione web che cartacea, che fanno parte della Collana Metropoli di Carta, diretta dalla stessa autrice.

Dopo Milano e Roma, ci si addentra così nella città del golfo, narrata come un grande anfiteatro, illuminato dalle storie di mare e dalla luce dorata del Mediterraneo, una luce antica, che sembra fatta di bronzo, dove si muovono fra le piazze, le banchine e le architetture, sovrani, benefattori e personaggi che appartengono al mondo. Ecco al porto lo scienziato Ettore Majorana che si sta per imbarcare in una serata qualunque di primavera per poi sparire nel nulla, oppure lo scrittore Fedor Dostoevskij che soggiorna a Napoli, durante un  momento difficile della sua vita e ne rimane affascinato.

E’ come ritrovarsi su un palcoscenico millenario dove, all’ombra del Vesuvio, vengono raccontate le storie di re carismatici e visitatori, benefattori e uomini qualunque. Napoli e la sua grande anima emergono così in tante passeggiate: al Vomero con il ricordo di una santa bambina, al Pio Monte di Misericordia fra alcune famiglie storiche, alla scuola militare della Nunziatella come fra le architetture di Chiaia o ancora fra i pastori di San Gregorio Armeno e a Posillipo.

E’ un viaggio insolito e profondo per Napoli sopra e Napoli sotto, due facce di una stessa medaglia, in metrò e fra le gallerie borboniche, infatti, come sotto il cielo partenopeo, si sono alternate le intuizioni liberali e la musica, la poesia e una filosofia antica, che appartiene ai greci fondatori di Neapolis. Sono tanti i luoghi narrati da Barbara di Castri, ne scaturisce un fiume di umanità che si muove ovunque: a Spaccanapoli con la grande canzone napoletana o a Scampia, a Nisida nel carcere minorile, a Forcella, dove gli artisti di strada hanno lasciato una firma dipingendo i volti simbolo di Napoli. Esiste un incanto misterioso che intercorre fra una grande capitale e le sue leggende cittadine, ci sono piccole divinità su misura che hanno influenzato gli uomini, il loro pensiero, e ora appartengono al mondo intero: ecco Pulcinella sul lungomare con i suoi gesti illuminati dalla luna o un Totò pazzariello, con il suo leggendario putipù.

Barbara di Castri ha collaborato con diverse testate fra cui il quotidiano la Repubblica ed il settimanale L’Espresso. Si occupa di comunicazione nel campo della moda, dell’arte e del volontariato e dirige per Aracne due collane editoriali: Metropoli di carta e Bolle di Sapone. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo Milano: palazzi figure e racconti (Rizzoli) Mai Taclì (Pironti Librai), Quando Roma andava in  carrozza (Mondadori), Capri: volti, vicoli e scalinatelle (Deutsche Bank), Ricordi di villeggiatura (Valentina Edizioni), 140 di Storia del Circolo della Caccia, Mi Sol Fa Volando patrocinato dalla Croce Rossa Italiana, Comitato di Milano, Prigioniero in Kenya (Ugo Mursia
Editore), Favolando sopra il Mondo, Associazione Il Gomitolo Rosa Onlus, Ti racconto Milano viaggiando in Metrò (Aracne editrice) che ha vinto il Premio Internazionale delle Arti Premio della Cultura nel 2019, Ti racconto Roma … a modo mio (Aracne editrice), Milan by subway: yesterday and today (Aracne editrice), La vera storia di Mr. Vidas e del leone Benny, Casa Sollievo Bimbi, Vidas, Coroncione il virus birbone e il girotondo della vittoria, Aracne editrice.

Paolo Galli Zugaro si è laureato in Storia dell’Arte a Milano, ha ottenuto un Master’s Degree in Art and Heritage alla Maastricht University e un Master in Comunicazione all’Istituto Europeo di Design, oggi vive e lavora a New York ed è appassionato di fotografia.
 

Dai blog