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Coronavirus, bollettino 11 febbraio: 15mila contagi e 391 morti, calo dei ricoveri. Bollettino da "riapertura", ma è terrore-varianti

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Continua a migliorare sensibilmente la situazione epidemiologica dell’Italia, se raffrontata a quella di una settimana fa. Si potrebbe ironicamente parlare di “effetto Mario Draghi”, visto che l’ex presidente della Bce è ormai glorificato e santificato un po’ da tutte le parti, con pochissime eccezioni. Ma ovviamente per il momento il premier incaricato da Sergio Mattarella non c’entra nulla con la gestione della pandemia e con il lento ma costante miglioramento dei dati. Il bollettino di giovedì 11 febbraio rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 15.146 contagiati, 19.838 guariti e 391 morti (sette giorni fa erano stati 422). 

 

Tra l’altro rispetto alla scorsa settimana si è confermata la tendenza ad effettuare più tamponi: nelle ultime 24 ore ne sono stati analizzati 292.533 con tasso di positività al 5,2% (+1,0 rispetto a ieri). Per quanto riguarda la situazione del sistema sanitario nazionale, la pressione è sempre più bassa rispetto al mese di gennaio, con i trend che si sono confermati anche oggi in fase calante: il saldo dei ricoveri in reparti Covid è -338 (18.942 posti letto attualmente occupati), mentre quello in terapia intensiva è -2 (2.126) con 151 ingressi del giorno. Gli attualmente positivi sono invece scesi a quota 405.019, la stragrande maggioranza dei quali (383.951) è asintomatica o comunque si trova in isolamento domiciliare senza aver bisogno delle cure ospedaliere. 

 

Nel frattempo procede la campagna di vaccinazione, che ha raggiunto quota 2.799.617 persone che hanno ricevuto la dose. Sotto controllo anche la situazione delle regioni, soltanto in cinque hanno fatto registrare la quadrupla cifra di contagio: si tratta della Lombardia (2.434 nuovi casi), della Campania (1.694), dell’Emilia Romagna (1.345), del Piemonte (1.189), del Lazio (1.271) e della Puglia (1.248). 

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