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Roberto Speranza, "gli impianti sciistici non riaprono": quanti milioni sprecati, il primo disastro del governo Draghi

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Roberto Speranza e il Comitato tecnico scientifico hanno davvero deciso di esasperare definitivamente gli italiani. Domani, lunedì 15 febbraio, le attività sciistiche amatoriali e quindi tutto il settore che vive grazie ad esse avrebbero dovuto riprendere normalmente: oggi, domenica 14, il ministro della Salute ha firmato un provvedimento che le vieta fino al 5 marzo, data di scadenza dell’ultimo Dpcm che porta la firma di Giuseppe Conte. 

Su suggerimento del Cts, lo stesso che aveva dato via libera alla riapertura salvo poi ripensarci, Speranza ha quindi deciso di prolungare le restrizioni: Il provvedimento, spiega il ministero, tiene conto dei più recenti dati epidemiologici secondo cui la variante inglese - caratterizzata da una maggiore trasmissibilità - rappresenta quasi un quinto degli attuali contagi. Di conseguenza Speranza e gli esperti di governo (che non sono cambiati con Mario Draghi, almeno per ora) hanno preferito la strada della massima prudenza. 

Ovviamente il no alla riapertura degli impianti sciistici ha fatto insorgere i Comuni montani e tutti gli operatori economici, secondo cui il blocco è gravissimo. “La stagione - ha dichiarato Marco Bussone, presidente dell’Uncem - è finita per molti operatori che in questi istanti mi hanno confermato che non apriranno più. Abbiamo buttato al vento milioni di euro in quest’ultima settimana. Uno spreco. Ora contiamo i danni, che in settimana dovranno essere rimborsati con adeguati ristori”. 

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