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Coronavirus, bollettino 22 febbraio: impennata di ricoveri, segnali di nuova ondata? E il vaccino è troppo lento

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La situazione epidemiologica dell'Italia torna a essere preoccupante, come ampiamente previsto dagli esperti, che da diverse settimane hanno avvertito il pericolo di una nuova ondata determinata dalla diffusione delle varianti del Covid, in particolare quella inglese. Il bollettino di lunedì 22 febbraio dà conto di 9.630 contagiati, 10.335 guariti e 274 morti su 170.672 tamponi analizzati, con tasso di positività al 5,6 per cento (+0,3 rispetto a ieri). Questi numeri presi singolarmente non sembrano particolarmente allarmanti, ma lo sono se confrontati con quelli della scorsa settimana, quando erano stati decisamente inferiori. 

I dati che fanno salire l'attenzione sono soprattutto quelli inerenti il sistema sanitario nazionale: oggi il saldo dei ricoveri in reparti Covid è +351, mentre quello dei ricoveri in terapia intensiva è +24. Questo trend andrà tenuto sotto stretta osservazione nei prossimi giorni e viene registrato proprio nel giorno in cui Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico è stato a Palazzo Chigi per una riunione con i ministri Speranza e Gelmini. "Le varianti preoccupano, servono misure adeguate", ha dichiarato all'uscita Miozzo, che ha difeso l'efficacia del sistema a colori adottato dal precedente governo. 

Intanto la campagna di vaccinazione ha raggiunto quota 3.537.975 persone che hanno ricevuto il siero: dopo una buona partenza l'Italia è in ritardo sulla tabella di marcia da questo punto di vista, non riuscendo ad arrivare a neanche 500mila vaccinati a settimana, quando invece si dovrebbero somministrare almeno 300-350mila dosi al giorno. Ma di questo dovrà occuparsene Mario Draghi, la cui priorità è rappresentata appunto dall'emergenza sanitaria, tornata in auge dopo un paio di mesi sotto controllo. 

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