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Litiga, spara alle vicine

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e poi si toglie la vita

Eloisa Palomba
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Milano - Una banale lite tra vicini è sfociata in tragedia.  Questo pomeriggio un trentenne brasiliano, regolare e incensurato,  ha sparato alle sue vicine di casa, madre e figlia, con cui aveva più volte avuto dei diverbi e, dopo la mattanza, ha rivolto la pistola, una calbro 7.65  detenuta illegalmente, verso se stesso e si è tolto la vita. E' successo a San Donato milanese, cittadina dormitorio alle porte del capoluogo lombardo, in via Di Vittorio, dove vivevano Wesley Pessoa De Sousa, l'omicida – suicida, e le sue vittime Tilde Casarini, di 74 anni e sue figlia Sabrina di 45. La donna più anziana è morta dopo essere stata portata in gravissime condizioni all'ospedale San Raffaele, mentre la 45enne è ricoverata in prognosi riservata nella clinica Humanitas di Rozzano. Dopo l'ennesima lite con le vicine, De Sousa ha fatto capolino sulla porta di casa con la pistola e ha crivellato di colpi le due donne. I vicini, udendo gli spari, hanno avvisato la polizia. Quando i militari sono giunti nella palazzina di via Di Vittorio, De Sousa si era barricato in casa lasciando le vicine, agonizzanti e in un lago di sangue, sul pianerottolo. Quando i carabinieri hanno tentato di fare irruzione l'uomo, forse in preda al rimorso, si è sparato suicidandosi. Nessuno sa spiagarsi l'esplosione di questa follia omicida. Ora l'autopsia sul corpo del brasiliano chiarirà se l'uomo si trovava, al momento dei fatti, sotto l'effetto di alcol o droghe.

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