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Coronavirus, bollettino 14 aprile: intensive e vaccino, segnali importanti. Ma solo in Italia aumentano i morti

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La situazione epidemiologica dell’Italia resta più o meno sempre la stessa: in lentissimo miglioramento, ma meno grave di qualche settimana fa. Per questo le Regioni stanno spingendo affinché venga reintrodotta la zona gialla, possibilmente dal 20 aprile e non dai primi di maggio, come previsto dal governo presieduto da Mario Draghi e soprattutto dal ministro rigorista Roberto Speranza. Il bollettino di oggi, mercoledì 14 aprile, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 16.168 contagiati, 20.251 guariti e 469 morti su 334.766 tamponi, con il tasso di positività che è leggermente salito al 4,8 per cento (+0,4 rispetto a ieri). 

 

 

La pressione sul sistema sanitario nazionale resta ancora alta, anche se il trend è in fase calante: oggi il saldo dei ricoveri in reparti Covid è -583 (26.369 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoveri in terapia intensiva è -36 (3.490) con 216 ingressi del giorno. Il numero degli attualmente positivi è sceso a 514.660, con la stragrande maggioranza che si trova in isolamento domiciliare, mentre quello dei decessi ha raggiunto quota 115.557. 

 

 

Le uniche buone notizie sono legate come sempre alla campagna di vaccinazione, che sta avanzando con buon ritmo nonostante le grandi difficoltà legate ad AstraZeneca prima e a Johnson & Johnson adesso: nelle ultime 24 ore sono state somministrate poco meno di 340mila dosi per un totale di 13.715.713. Per quanto concerne invece le Regioni, sono ancora diverse in quadrupla cifra di contagio: guida la Campania (2.212), seguita da Lombardia (2.153), Sicilia (1.542), Puglia (1.488), Piemonte (1.439), Lazio (1.230), Toscana (1.168) e Veneto (1.081). 

 

 

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