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Eugenio Giani e la ndrangheta in Toscana: lascia il suo capogabinetto, slavina giudiziaria sul Pd

Eugenio Giani

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Un altro scandalo travolge Eugenio Giani. Ci sarebbe infatti un presunto collegamento tra la sinistra regionale, la 'ndrangheta e lo sversamento di rifiuti conciari nei corsi d'acqua. Il governatore della Toscana non risulta ancora indagato ma sarebbe direttamente coinvolto nella maxinchiesta della Dda di Firenze su presunti reati ambientali nel comparto conciario di Santa Croce Sull'Arno (Pisa), il più grande distretto della concia italiano, che ha portato a 6 custodie cautelari (una in carcere) e 10 avvisi di garanzia. La prima testa saltata, come riporta il Giornale, è quella di Ledo Gori, braccio destro di Giani, factotum della Regione, indagato per corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.

 

 

Dai pm è descritto come l'anello di congiunzione tra il malaffare e la politica. "Ho piena fiducia nella magistratura e spero sia fatta chiarezza il prima possibile - commenta Giani - Ho disposto che le funzioni di capo di gabinetto siano attribuite in via transitoria al direttore generale della Regione. Abbiamo il dovere di preservare la Toscana da infiltrazioni mafiose".

Il gip ritiene che Gori - già capo di gabinetto di Enrico Rossi riconfermato da Giani - abbia fatto da mediatore tra i vertici dell'associazione conciatori di Santa Croce sull'Arno e la Regione, per autorizzazioni, deroghe, espedienti, finanziamenti a fondo perduto, nomina di soggetti graditi ai signori del cuoio a capo degli enti di controllo. Gori, insomma, avrebbe soddisfatto le richieste del gruppo criminale, composto tra l'altro dai vertici dell'associazione conciatori, in cambio del loro impegno a sostenere la sua riconferma come capo di gabinetto anche con Giani per 100mila euro all'anno.

 

 

Anche il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni è indagato per corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio perché avrebbe presentato, dietro compenso di 2.500 euro per finanziare la campagna di Giani, un emendamento alla legge sulla tutela delle acque dall'inquinamento. "Qualcosa tu a Giani gli devi dà", dice intercettato mentre parla con Aldo Gliozzi, direttore dell'associazione conciatori (ai domiciliari con l'accusa di associazione per delinquere).  

 

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