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Andrea Scanzi ora trema? Vaccino, ecco chi sono i primi indagati: tam-tam in procura

 Andrea Scanzi

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Andrea Scanzi comincia a tremare. Sono indagati a Bari i primi furbetti del vaccino: si tratta di una ventina di persone che ha ricevuto l'invito a rendere interrogatorio nell'ambito delle indagini della Procura di Bari. Le ipotesi di reato, rivela l'Ansa, sono di false dichiarazioni sulle qualità personali, truffa, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, falso ideologico e falso in documenti informatici.

 

 

Le contestazioni fanno riferimento alle prime settimane della campagna vaccinale. I venti indagati, soprattutto residenti a Bari ed Altamura (Bari), risultano vaccinati come operatori sanitari, ma non lo sono. Si tratterebbe, ad esempio, di dipendenti di studi medici oppure di impiegati di aziende che hanno rapporti professionali con gli ospedali. Il falso ideologico e il falso in documentazione informatica riguarderebbero l'errata compilazione dei prestampati delle persone sottoposte a vaccinazione: per questo - è l'ipotesi accusatoria - i vaccinatori sarebbero stati complici dei vaccinati. La truffa è ipotizzata invece - sempre in concorso con il personale sanitario da identificare - perché alcune dosi sono state tolte agli aventi diritto.

 

 

Scanzi si era fatto vaccinare come "panchinaro" e come "caregiver" dei suoi genitori "fragili" anche se in realtà il giornalista del Fatto quotidiano non è convivente con essi. La procura di Arezzo, sulla vaccinazione del giornalista 47enne, ha aperto un fascicolo. dopo le numerose polemiche sollevate dai media per il fatto che Andrea Scanzi avrebbe saltato la lista di attesa e non avrebbe seguito le regolari procedure di prenotazione. Lui però si è sempre difeso: "Era una vaccinazione legale, autorizzata e che rifarei. Una vaccinazione per cui larga parte degli italiani avrebbe dovuto ringraziarmi. L’ho fatta in un momento storico in cui nessuno o pochi italiani avrebbero voluto fare AstraZeneca". Vedremo cosa decideranno i giudici.

 

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