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Anastasiya Kiylemnyk premiata dallo Stato: dalla droga al servizio civile, insegnerà ai bambini

 Anastasiya

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Anastasiya Kiylemnyk è coinvolta nell'inchiesta sull'omicidio del suo fidanzato Luca Sacchi dove è accusata di violazione della legge sugli stupefacenti ma ora insegnerà ai bambini l'italiano per 439 euro mensili nella veste di volontaria del Servizio civile universale. Il dipartimento per le Politiche giovanili della presidenza del Consiglio dei ministri l'ha infatti selezionata tra 125.286 candidati di età compresa tra i 18 e i 28 anni. secondo quanto riporta Il Tempo. La giovane ha preso servizioil 25 maggio al Centro di aggregazione giovanile di Spinaceto, rivolto a giovani dagli 11 ai 18 anni e gestito da Arci Solidarietà onlus.

 

 

La ragazza di 26 anni di origine ucraina è nota come la fidanzata di Sacchi, il personal trainer di 24 anni morto la sera del 23 ottobre 2019 a Roma davanti al pub John Cabot, in zona Appio, dopo essere stato raggiunto alla testa da un colpo di pistola. A premere il grilletto è stato Valerio Del Grosso. Il 22enne di Casal Monastero, insieme all'amico e co-imputato per omicidio pre meditato Paolo Pirino, avrebbero dovuto consegnare 15 chili di marijuana. All'appuntamento, però, i due sono andati armati: Del Grosso con la pistola fornitagli da Marcello De Propris e Pirino con una mazza da baseball. Il loro intento era quello di rapinare gli acquirenti: Pirino ha colpito Anastasiya, per sfilarle lo zaino rosa contenente 70 mila euro, e Del Grosso ha sparato Luca, intervenuto per difendere la fidanzata.

 

 

Anastasiya lo scorso 22 aprile ha parlato per ore davanti ai giudici della prima Corte d'assise di Roma come imputata per il tentato acquisto dell'ingente quantitativo di droga (nello stesso processo è anche parte lesa per le ferite riportate). Dopo il delitto, è stata sottoposta alla misura cautelare dell'obbligo di firma. Nell'ordinanza firmata dal gip Costantino De Robbio si legge che Anastasiya "ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa" con i due pusher dai quali voleva acquistare 15 chili di marijuana. "La sua sorprendente chiusura ad ogni collaborazione con gli organi investigativi" stata letta da chi indaga "come una volontà di preservare le relazione criminali acquisite nel mondo della droga con il quale non intende recidere i legami".

 

 

Adesso però è stata selezionata come operatrice volontaria del Servizio civile. Del resto, Anastasiya non è stata condannata visto che il processo nei suoi confronti non è arrivato a sentenza. Certo, ci sarebbe una questione di "opportunità"...

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