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Roma, trovata valigia con testa umana: la scia di sangue portava alla casa della compagna della vittima

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Una macabra scoperta ha scosso Roma nella giornata del 5 giugno. È stato ritrovato un cadavere dentro una valigia in piazza Federico Sacco a Pietralata. A rinvenire il corpo un passante che ha notato, verso le 7 di mattina, un trolley grondante sangue accanto ad alcuni cassonetti. Contattate immediatamente le forze dell'ordine, gli agenti hanno scoperto che la valigia conteneva una testa umana e il corpo di un uomo. Fatto ancora più particolare che la scia di sangue lasciata sull'asfalto ha condotto a un appartamento abitato da una donna, la compagna.

Così è stata subito portata al commissariato Sant’Ippolito, dove ha dichiarato che si è sbarazzata del cadavere perché il compagno era morto in casa da giorni. La versione fornita dalla donna non però ha convinto gli investigatori della squadra mobile che l’hanno fermata per interroga l’interrogatorio. L'uomo si chiamava Luca De Maglie e aveva 37 anni. Si tratta di un pregiudicato e tossicodipendente romano. Il suo corpo era stato imbustato con sacchi neri per l’immondizia e infilato a forza nella valigia tenuta chiusa con del nastro da pacchi. La compagna, una 39enne romana anche lei tossicodipendente e con diversi precedenti, avrebbe raccontato ai poliziotti di essersi disfatta del corpo dell’uomo morto all’incirca da una settimana. A quanto pare, lunedì scorso, tornata a casa, la trentanovenne avrebbe ritrovato il compagno disteso per terra senza vita. Avrebbe provato a rianimarlo praticando un massaggio cardiaco, ma senza successo. Ai poliziotti ha raccontato di aver fatto tutto da sola, ma si indaga per capire la presenza di eventuali complici e l’esatta dinamica dei fatti.

 

Una notizia che giunge nelle stesse ore in cui la Squadra Mobile, Sezione Criminalità Straniera, ha dovuto fare i conti con un 49enne romeno che aveva deciso di rifarsi una vita nella Capitale. Peccato però che l'uomo fosse stato colpito da un mandato di arresto europeo, emesso dalle Autorità romene per i reati di evasione fiscale e guida senza patente. Il 49enne era stato condannato alla pena detentiva di anni 3 e mesi 5. Motivo, questo, che lo aveva spinto a trovare luogo sicuro in Italia. Ma i continui controlli posti in essere dalla Sezione Criminalità Straniera, nell’ambito delle attività info-investigative finalizzate al monitoraggio della criminalità dell’est-europeo, hanno consentito di acquisire notizie in ordine e arrestare una volta per tutte l'uomo.

 

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