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Chico Forti, Libero: "Documenti spariti, non può tornare". Salvini contro Di Maio: "Abbiamo aspettato fin troppo"

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La nuova denuncia di Libero sul caso di Chico Forti, l'italiano in carcere da 21 anni negli Usa per una condanna all'ergastolo, indigna anche Matteo Salvini. Come scrive Alessandro Dell'Orto nel numero in edicola domenica 6 giugno, sono "sparite le carte" che avrebbero dovuto far rientrare in Italia il manager, sulla cui condanna per l'omicidio di Dale Pike, il 15 febbraio 1998 a Miami, gravano ancora oggi fortissimi dubbi. Un ritorno annunciato trionfalmente sei mesi fa dall'allora ministro degli Esteri del governo Conte 2, Luigi Di Maio, ancora oggi alla Farnesina. Le autorità americane hanno poi effettivamente inviato quei documenti, ma non si è più saputo nulla. Risultato: Forti è ancora in carcere negli Usa, senza possibilità alcuna di uscire, nemmeno per motivi di salute.

"In tanti seguiamo da anni, con passione e preoccupazione, la sorte di Chico Forti - è la nota ufficiale di Salvini, segretario della Lega ed ex ministro degli Interni nel governo Conte 1 -: doveva da tempo essere trasferito dagli Stati Uniti all'Italia, ma i mesi passano e non sembrano esserci novità". 

"Dopo aver letto alcune notizie di stampa allarmanti, che parlano di problemi burocratici che avrebbero bloccato tutto - è l'appello di Salvini, che cita l'articolo di Libero -, sono tornato a scrivere alla famiglia per mettermi a loro totale disposizione come già successo in passato. La Lega segue la vicenda ed è a disposizione per dare una mano: bisogna fare di tutto per riportare Chico Forti a casa". "Parenti e amici hanno aspettato anche troppo - conclude Salvini, rivolgendosi direttamente a Di Maio -. Bisogna fare di tutto per riportarlo a casa".

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