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Saman Abbas, l'ultima chat con il fidanzato: "Ho detto ai miei che tra noi è finita". Il tentativo estremo per non farsi ammazzare

Saman Abbas

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Era stato il suo tentativo estremo per salvarsi dai suoi genitori sapendo che avrebbero potuto ucciderla. Così Saman Abbas aveva raccontato che la storia con il suo fidanzato era finita: "Ohi amore, non sospettano più di te...", gli aveva scritto col cellulare per rassicurarlo dopo che lo stesso ragazzo e la sua famiglia erano stati minacciati e insultati dai suoi genitori. Qualche giorno prima la madre, riporta il Corriere della Sera aveva anche provato a scoraggiarla: "Sai, i ragazzi non sono affidabili, stanno insieme due giorni e poi ti lasciano". Ma facciamo un passo indietro e torniamo a quella notte tra il 30 aprile e il primo maggio in cui Saman è stata ammazzato dallo zio Danish Hasnain, che avrebbe materialmente compiuto il delitto insieme ai due cugini Ikram Ijaz, arrestato a Nîmes e in attesa dell'estradizione, e Nomanulhaq Nomanulhaq, ricercato. 

 

 

Danish Hasnain era stato chiamato da Shabbar, il padre della diciottenne: "Saman è scappata ancora...". E lui aveva risposto: "Adesso arrivo". Non si sa come poi la abbia uccisa. Di certo, poco prima dell'omicidio c'è stata una violenta lite in cucina tra la ragazza e i genitori. Saman vuole i suoi documenti, per questo era tornata a casa l'11 aprile lasciando il centro protetto nel Bolognese dove aveva trovato rifugio dopo aver rifiutato le nozze combinate in Pakistan. I Servizi sociali avevano informato i carabinieri della decisione della ragazza il 22 aprile e quel giorno il maresciallo che comanda la stazione di Novellara e che aveva preso a cuore il suo caso l'aveva avvertita del pericolo e le aveva consigliato di tornare al centro protetto.

 

 

Tant'è. Della sua "sparizione - scrive il gip - ci si avvede solo il 5 maggio, quando i carabinieri vanno dagli Abbas per reperire i documenti". Saman era solo "una musulmana che non si comportava come tale" e in quei giorni in casa la madre la scortava sempre perché temeva che potesse fuggire, cosa che era già accaduta almeno due volte. Una "irrequietezza che assieme all'inosservanza dei precetti religiosi" non poteva essere più tollerata in quella famiglia. Quella sera la tensione è altissima: "Dammi i documenti", urla furibonda Saman al padre. Shabbar, racconta il fratello, la invita quindi a "sedersi e a parlare con calma". Le chiede se voglia "sposare qualcuno". Saman risponde: "Voglio solo andare via e non voglio sposare nessuno". Poi è stata uccisa.

 

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