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Tangenti al San Camillo, "nove anni di carcere": la richiesta della procura contro l'ex dirigente

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Lavori di giardinaggio nella seconda casa a Nerola e duemila euro al mese. Sono queste alcune delle tangenti che avrebbe preso Alessandro Agneni, ex direttore dell’unità d’ingegneria del San Camillo, per pilotare l’assegnazione alla società Stim dell’appalto di ristrutturazione del Pronto soccorso e del padiglione Piastra dell’ospedale in vista del Giubileo del 2016. 

Questa l’accusa mossa dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, il quale ha chiesto la condanna a nove anni di carcere per Agneni, cui sono contestati i reati di corruzione, turbativa degli incanti e peculato per essersi appropriato di 145mila euro dell’azienda. Il pm ha sollecitato anche la condanna a sette anni di carcere per Daniele Saccà, amministratore della Stim, imputato di corruzione e turbativa d’asta. 

Tra le richieste di condanna avanzate dalla procura figurano anche Fernando Lombardi e Walter Salemme, dipendenti di società vicine alla Stim, per cui sono stati chiesti tra l’anno e i tre di reclusione con l’accusa di turbativa degli incanti. Il pm infine ha chiesto l’assoluzione dall’accusa di corruzione per Rita Aurigemma, dipendente della Stim, difesa dall’avvocato Carlo Bonzano. Il San Camillo è costituito parte civile con l’avvocato Tito Lucrezio Millela.

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