Cerca
Logo
Cerca
+

Mugello, la madre di Nicola Tanturli: "Da questa storia ho imparato una cosa intima, che tengo per me"

  • a
  • a
  • a

"Ho avuto paura per mio figlio ma dentro di me sapevo che lo avrebbero trovato: me lo sentivo. Avevo come la certezza che Nicola fosse vivo". A dirlo è Pina, la mamma di Nicola Tanturli, il bambino scomparso e ritrovato in una scarpata nella zona del Mugello e che per quasi due giorni ha tenuto in ansia non solo la famiglia ma l’Italia intera. Passato il pericolo la donna ha accettato di parlare della bruttissima esperienza vissuta con il Corriere Fiorentino. "Quello che mi ha colpito e che mi ha aiutato a passare questi giorni così difficili è stata la solidarietà delle persone: tutto questo mi ha dato forza", spiega Giuseppina, la prima persona che il piccolo Nicola ha cercato dopo essere stato salvato.

 

 

Ora, prosegue, "ci piacerebbe fare una festa per poter ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato" e rispetto alla scelta di vivere in un luogo tanto isolato, dice: "Non criticate la nostra scelta di vita. Noi abbiamo scelto di vivere in un piccolo paesino di montagna e non so dire cosa sarebbe successo se fosse accaduta una cosa del genere in una grande città": Lì c’è stata una mobilitazione "che mi ha colpito: dovrebbe essere sempre così quando una vita umana è in pericolo". E aggiunge: "Da questa storia ho imparato qualcosa che però non mi va di dire. È una cosa intima e desidero tenermela per me".

 

 

Nicola e la sua mamma dopo aver passato un giorno e una notte all'ospedale Meyer di Firenze per i controlli di routine, sono finalmente tornati a casa. "Stanotte (ieri, ndr) ha dormito nel nostro letto. Me lo sono abbracciato e me lo sono coccolato. Sono tornata una donna felice". Anche papà Leonardo è sollevato per il lieto finale della storia. "La buona notizia è aver riabbracciato nostro figlio: a noi interessava soltanto quello”.

Il pm Giulio Monferini ha aperto un fascicolo sulla vicenda. Al momento non sono state riscontrate responsabilità penali a carico dei genitori. 

 

Dai blog