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Gli anarchici si dissociano

"Non siamo bombaroli"

Albina Perri
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«Il nome degli anarchici viene strumentalmente associato a deliranti rivendicazioni che accompagnano detonazioni e fiammate». Lo si legge in un messaggio che compare sul sito di “controinformazione” Indymedia, firmato dalla Federazione Anarchica Italiana, che ha lo stesso acronimo, Fai, del gruppo Federazione anarchica informale che ha rivendicato l'ordigno collocato all'università Bocconi di Milano e il pacco bomba inviato al Cie di Gradisca d'Isonzo (Gorizia). «La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana (Fai) - si legge nel messaggio - denuncia la natura oggettivamente provocatoria e antianarchica delle esplosioni di Milano e Gradisca d'Isonzo». L'acronimo Fai, si legge ancora, «associato a una presunta “federazione anarchica informale”, torna a essere vigliaccamente utilizzato per creare confusione e gettare discredito sull'impegno quotidiano profuso a viso aperto dai militanti e dai simpatizzanti della Federazione Anarchica». Nel comunicato, tra le altre cose, si esprime «tutto il nostro sdegno per l'infamia di questi atti, funzionali alle logiche del potere».

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