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Green pass, la rivolta del poliziotto: "Meglio così che vaccinato, che cos'è davvero il Coronavirus"

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"Meglio demansionato che vaccinato". La clamorosa protesta di Mario De Marco sta facendo il giro della rete: seduto su un banchetto improvvisato a pranzare da solo, all'aperto: questo agente della polizia ferroviaria di Gorizia, 58 anni, rifiuta di vaccinarsi contro il Covid, non ha il Green pass e per questo non può entrare nella mensa della caserma Massarelli, dove lavora quotidianamente.

 

 

 

 



"Non sono convinto del vaccino, non voglio farlo - spiega il diretto interessato al Messaggero -. Le imposizioni mi vanno strette. Certo non vorrei ammalarmi: mi spaventa il Covid come mi spaventa uscire di casa ed essere colpito da una tegola in testa, ma non reputo la malattia così pericolosa". Ovviamente l'agente è diventato più o meno involontariamente un simbolo dei no vax, che lo utilizzano come esempio di resistenza alla presunta "dittatura sanitaria". 

 

 

 

 

 

 

"Non sono vaccinato, non ho il Green Pass e per questo non mi hanno fatto entrare a mensa nella caserma Massarelli - sottolinea ancora il poliziotto -, ma noi lavoriamo nelle caserme, stiamo negli alloggi, saliamo in auto, lavoriamo fianco a fianco con i colleghi e solo a mensa c'è l'obbligo del Pass e ci dividono". Il problema vero si presenterà però a settembre, tra pochi giorni, quando l'obbligo di Green pass scatterà anche sui convogli ferroviari, dove De Marco lavora: "Mi chiedo se potrò salire sul treno per i controlli, se potrò continuare a lavorare. Mi dispiacerebbe finire in un ufficio, ma accetterei di essere demansionato piuttosto che costretto al vaccino. Se mi licenziassero ci penserei, ma andrò presto in pensione, dovrei salvarmi".

 

 

 

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