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Eitan, il nonno del piccolo è agli arresti domiciliari in Israele: interrogato da un'unità speciale

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La polizia israeliana ha interrogato Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan Biran, il bambino unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone del 23 maggio, riguardo alle accuse di aver "rapito e portato il nipote in Israele". Peleg è stato posto agli arresti domiciliari fino a venerdì. A interrogare Shmuel Peleg è stata l'unità speciale 433. "A me risulta che gli sia stato chiesto di restare a disposizione della polizia", ha dichiarato il legale di Shmuel Peleg, l'avvocato Paolo Sevesi. Allo stato non pare che la decisione delle autorità israeliane sia legata a un mandato d'arresto italiano.

 

 

 

Sevesi ha aggiunto che al momento può infatti escludere che il provvedimento israeliano sia legato a un mandato d'arresto da parte della Procura di Pavia. Procura che ha iscritto nel registro degli indagati il nonno e la nonna di Eitan per sequestro di persona. "Il trasferimento di Eitan in Israele è avvenuto in maniera legale e dopo una consultazione con esperti di diritto". Lo ha detto Peleg secondo quanto riferito da Gadi Solomon, un portavoce della famiglia. Shmuel Peleg - ha continuato - ha collaborato "in pieno con gli investigatori ed ha risposto a tutte le domande".

 

 

 

 

Peleg si è presentato alla polizia dopo essere stato convocato per chiarire "sul ritorno di Eitan a casa sua in Israele", come avrebbero voluto i suoi genitori. Aya Biran - la zia paterna di Eitan di cui esercita la tutela - aveva presentato al Tribunale per le questioni familiari di Tel Aviv la richiesta di far rientrare il piccolo in Italia sulla base della Convenzione dell'Aja. 

 

 

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