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Papa Francesco, parità tra uomo e donna? Che imbarazzo: il giro di nomine che travolge il Pontefice

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La parità tra uomo e donna in Vaticano resta un miraggio. Lo dimostra anche l'ultima tornata di nomine per il rinnovamento di alcuni membri della prestigiosa Commissione Teologica Internazionale che, per il prossimo quinquennio, dovrà affrontare la possibilità del diaconato femminile come era anche nella Chiesa delle origini. La commissione che si compone di 28 membri ed è inserita nell'alveo accademico della Congregazione della Fede ha sempre rispecchiato una sostanziale disparità di genere. Anche l'ultima decisione del Papa prevede una pesante disuguaglianza numerica. Su 28 membri solo 5 solo le teologhe incaricate, nemmeno il 20%, ben al di sotto persino delle cosiddette quote rosa. 

 

 

 

La proposta di ammettere le donne al diaconato era stata avanzata anche all’ ultimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia dal presidente della Conferenza episcopale canadese. Chiedeva di aprire alle donne «l'accesso a questo ordine, che, come dice la tradizione, è diretto non ad sacerdotium, sed ad ministerium. Il problema vero non è tanto il diaconato femminile, ma il diaconato in sé. "I teologi discutono anche se si può parlare di diaconato sacramentale. La simbologia dell’ordinazione c’è tutta a partire dall’imposizione delle mani, ma per il diaconato non si usa il crisma. In antichità le donne diacono non erano il corrispondente femminile dei diaconi, ma avevano un ministero particolare. Per il diacono era previsto il servizio all’ altare, per le donne no", rivela il Messaggero.

 

 

Agli inizi del Duemila la Commissione teologica internazionale si è occupata per due anni del diaconato, ma ha escluso l’introduzione del diaconato sacramentale per le donne. Il dibattito tuttavia resta aperto. E ora bisognerà vedere cosa succederà con Bergoglio.

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