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Vaccino, 1,4 milioni di italiani a rischio: "Crollo dell'efficacia". Bomba-Covid, ecco chi rischia il contagio

Vaccino Johnson & Johnson

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"Il vaccino Johnson & Johnson ha ottenuto l'approvazione della somministrazione monodose; in queste ore c'è notizia di una revisione da parte di Fda e forse arriverà anche da Ema, per la somministrazione di una seconda dose con un vaccino mRna. Anche somministrandolo oltre 2 mesi non inficia l'efficacia". Ad annunciarlo da Fabio Fazio a Che tempo che fa, è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico.

 

Il siero di J&J è a vettore adenovirale, come quello di AstraZeneca, ma monodose. Ora si pensa di somministrare una seconda dose: "un vaccino Rna messaggero avrebbe anche il vantaggio di genere una risposta immunologica anche migliore", come Pfitzer o Moderna. Locatelli quindi ha fatto il  punto sulla somministrazione di una seconda dose ai circa 1,4 milioni di italiani (il 2,5 per cento della popolazione vaccinabile totale) che fino a questo momento hanno ricevuto il vaccino monodose anti-Covid.

 

 

Bisogna poi ricordare che l'efficacia del vaccino J&J sugli over18 è di circa il 72 per cento - che sale però al 100 per cento nel contrastare eventuali forme gravi della malattia - contro un 94-95 per cento dei vaccini a Rna messaggero. Da qui la scelta di un richiamo eterologo - così come consigliato per AstraZeneca - per rinforzare la risposta immunitaria di J&J. "Recenti studi hanno rilevato che, essendo un monodose, già dopo due mesi l'efficacia della protezione diminuisce sensibilmente, soprattutto con la variante Delta. È dunque necessario che chi ha optato per questo vaccino, essendo meno protetto, effettui la dose boostee", aveva già detto Walter Ricciardi.

 

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