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Ennio Di Lalla, parla l'86enne vittima della violenza di alcune rom abusive: "Voglio solo tornare a casa"

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La sua casa a Roma è stata occupata per 23 giorni da alcune rom abusive. Quando Ennio Di Lalla, 86 anni, è tornato a casa nel quartiere periferico di Don Bosco non poteva credere ai suoi occhi: "Ho avuto un malore. Mi è preso uno spavento, non la riconoscevo più. C'erano decine, che dico, centinaia di sigarette spente sul tavolo. La pipì del loro cane, un dogo, sparsa dappertutto. La cera delle candele era sciolta sul pavimento e sopra i mobili. In 23 giorni hanno avuto perfino il tempo di traslocare: dentro c'è un televisore che non è mio, hanno cambiato pure le tende del salotto. Dovrò ripulirla da capo a fondo", racconta in una intervista al Corriere della Sera.

 

 

 

 

Ennio Di Lalla, dirigente dell'Acea in pensione, ora vive a casa del fratello. Aspetta l'ordinanza di dissequestro dell'appartamento. "Ci vivo dal '53 e sapete qual era la prima cosa che facevo la mattina dopo essermi svegliato? Guardavo le foto al muro di mamma e papà, le foto dei viaggi, l'Hermitage di San Pietroburgo, le cascate di Iguazu, che bella la Patagonia, prima del Covid avevo messo in programma di tornarci. Ecco, adesso, dopo questa storia brutta dei rom, se la salute mi assiste ho deciso che ci tornerò. I rom hanno svuotato tutto: le vetrinette dove tenevo gli orologi e i 60 accendini d'oro. Dai muri hanno staccato pure le tele di Domenico Purificato, il pittore era un amico di famiglia. Per farsi spazio, gli occupanti hanno ammucchiato tutto nel mio studio. Speriamo che la roba sia ancora là", dichiara sconsolato.

 

 

Il suo incubo iniziò il 13 ottobre: "La notte del 13 i rom hanno occupato, io non c'ero, stavo da mio fratello dopo aver fatto un Ecg e altri esami in ospedale. Non so chi possa aver passato l'informazione, nel palazzo ci sono altri due appartamenti occupati. Il giorno dopo mi ha chiamato l'amministratore: mi ha detto che gli inquilini avevano sentito di notte dei rumori. Nessuno, però, ha chiamato i carabinieri. Ci sono andato io quella mattina per fare denuncia. Un proprietario sfrattato da un'abusiva. Solo da noi può succedere una cosa così. Ora il Gip ha sequestrato tutto e nominato me il custode. Sono il custode di casa mia", conclude il signor Di Lalla.

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