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Covid, indagata casalinga no-vax: reclutava in rete persone per azioni di disturbo alla campagna vaccinale

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Era lei che teneva le fila della campagna anti-vaccino del movimento no-vax. Si tratta di una casalinga di 60 anni. Per gli inquirenti il compito era proprio quello di reclutare e valutare gli aspiranti no vax sottoponendoli a un test di ingresso creato per poter accedere alla chat gestita dal gruppo su Telegram. La donna insegnava come mettere a segno atti vandalici contro gli hub vaccinali e gli altri centri creati per la somministrazione delle dosi anti Covid.

 

Una casalinga bresciana, incensurata e residente in un comune della Bassa bresciana è indagata assieme a 28 persone sottoposte a perquisizioni e finite nel registro degli indagati. "per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento e all'imbrattamento degli hub vaccinali e di avere costituito, facendone parte, una società segreta e di avere istigato all'interruzione di pubblico servizio", rivela il Giornale. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la casalinga gestiva il reclutamento tramite una campagna di propaganda su Facebook che introduceva poi a una chat Telegram.

La bresciana oltre a istruire i prescelti indicava anche come comportarsi. “Muoversi sempre nei punti ciechi - diceva la donna negli audio di istruzione -. L'importante è trovare una zona sicura senza telecamere. Il problema delle telecamere non è tanto che ti riprendono in un determinato momento, ma che ti possono seguire se passano da un punto all'altro“. Audio che però ora la incastrano e l'hanno fatta finire nel registro degli indagati con accuse gravissime.

 

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