Bollette alle stelle? I comuni per rifarsi alzano le tasse: bagno di sangue, quali sono le città colpite

martedì 23 novembre 2021
Bollette alle stelle? I comuni per rifarsi alzano le tasse: bagno di sangue, quali sono le città colpite
3' di lettura

Il caro bollette che rischia di pesare in maniera consistente sui bilanci delle famiglie e delle imprese, non risparmierà nemmeno la pubblica amministrazione. In particolare i Comuni, che già versano in situazioni precarie di bilancio. Per questo il conto che l'Anci ha presentato al governo è piuttosto salato: mezzo miliardo di euro per poter coprire i rincari previsti. E il governo obtorto collo dovrà mettere mano al portafogli e stanziare quella cifra. In caso contrario molti Comuni andrebbero gambe all'aria o, nella "migliore" delle ipotesi, si troverebbero nella sgradevole condizione di dover aumentare le imposte ai propri cittadini, che si troverebbero così colpiti due volte. L'allarme è stato rilanciato ieri dal sindaco di Novara Alessandro Canelli, che nelle sue vesti di presidente di Ifel - l'Istituto per la finanza ed economia locale- era in audizione davanti alle Commissioni riunite del Bilancio di Camera e Senato. «Chiediamo attenzione non solo sull'imposta di soggiorno e sulla Tari, ma anche verso gli effetti del caro bollette che si sentono anche sui bilanci dei Comuni». Proprio in queste settimane le varie amministrazioni stanno approntando i bilanci di previsione per il 2022 e il problema non è tanto quello di stimare l'aumento per pagare luce e riscaldamento di scuole, edifici pubblici e impianti sportivi - che sarà circa del 30% rispetto al 2021 - quanto trovare le risorse per coprire i relativi capitoli di bilancio.

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TRE OPZIONI IN CAMPO
Le strade a disposizione dei Comuni per far fronte a questa emergenza sono sostanzialmente tre: ricevere dal governo i fondi straordinari richiesti per coprire i rincari; tagliare i servizi alla persona per far quadrare i conti; aumentare - per quei Comuni che non hanno già le aliquote al massimo- l'addizionale Irpef di competenza locale e l'imposta unica comunale. Poi, certo, la stima dell'aumento del 30% è generale e non può essere applicata indistintamente a tutti i Comuni. Questo perché, spiega Canelli «ogni amministrazione ha modalità diverse di approvvigionamento delle fonti di energia». Più o meno tutti, però, chi più chi meno subirà rincari. Insomma per gli enti locali il caro bollette rischia di trasformarsi in un bel pasticcio, che va ad unirsi alla situazione già precaria di molti Comuni che sono in sofferenza sia per le spese affrontate durante la pandemia, sia per la contabilizzazione del fondo anticipazioni di liquidità. In soldoni questo vuol dire che «il fabbisogno complessivo nell'arco delle previsioni del triennio 2022-2024 è pari a 2,6 miliardi di euro».

A questo punto la palla passa al governo Draghi che per aiutare i Comuni potrebbe decidere di varare un fondo ad hoc. Come? Rifacendosi all'articolo 11 della legge numero 43 del 2012, che prevede la possibilità per lo Stato di intervenire in via straordinaria «al verificarsi di eventi eccezionali», al fine di «finanziare i livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali». Che poi è la stessa normativa che i governi hanno usato in questi due anni per garantire parte delle spese straordinarie che si sono rese necessarie per far fronte alla pandemia. In caso contrario, come detto, molti Comuni non solo rischierebbero di dover tagliare servizi e aumentare le imposte ai propri cittadini, ma rischierebbero di finire tecnicamente in fallimento. Per questo il pressing dell'Anci si è fatto importante. A questo, poi, si va ad aggiungere la partita sui fondi del Pnrr la cui ripartizione preoccupa l'Anci che sempre ieri ha chiesto al Parlamento di «arrivare entro il primo semestre del 2022 alla completa definizione delle assegnazioni di risorse agli enti locali, così da permettere l'apertura dei cantieri, anche i più complessi, entro la fine del 2023».

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NUOVE GRANE
Ad agitare i sonno dei sindaci non c'è solo il caro bollette. Il prossimo anno andrà a rinnovo il contratto collettivo dei lavoratori della pubblica amministrazione e si stima che per i Comuni questo nuovo accordo avrà un impatto sul bilancio pari a 350-400 milioni di euro. Soldi che, al pari di quello delle bollette, andranno trovati o nel fondo che il governo dovrà rimpinguare adeguatamente, o mettendo le mani nelle tasche dei cittadini. Pochi mesi fa il premier Mario Draghi rispondendo al leader del Pd Enrico Letta che vaneggiava di patrimoniale, disse: «Questo non è il momento di prendere soldi ai cittadini, ma di darglieli». Speriamo nel frattempo non abbia cambiato idea.

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