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Green pass già da buttare? Mario Draghi, un terribile dubbio: altra rivoluzione, le voci da Palazzo Chigi

Mario Draghi

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I numeri della nuova avanzata del Covid mettono Mario Draghi in guardia. Il premier ha ribadito la necessità di "difendere il vantaggio" dell'Italia rispetto alla variante Omicron, che nel nostro Paese è ancora poco diffusa. E anche al Consiglio europeo ha sostenuto la linea rigida del governo, che tra le altre cose prevede il tampone in aggiunta al Green pass per chi entra in Italia. Ma non è tutto. Il presidente del Consiglio non esclude un aggiornamento della durata della certificazione verde, purché in linea con l'Unione europea. 

 

 

Tra gli obiettivi di Draghi, fa sapere il Corriere della Sera, rendere omogenee per tutti i Paesi membri le regole. La questione più urgente, dunque, non può che essere la scadenza del Green pass e la durata dei vaccini. Fa parecchio preoccupare infatti il rialzo dei contagi, che molti esperti imputano alla diminuzione della copertura da parte del vaccino. Superati sei mesi, il siero diminuirebbe la propria efficacia. Per questo la Commissione Ue sarà chiamata entro una settimana a pronunciarsi, lasciandosi - ha chiesto Draghi - guidare "dal principio di massima cautela".

 

 

Un'urgenza che l'ex numero uno della Bce ha definito necessaria, portando come prove i numeri della pandemia. Dall'inizio dell'emergenza sono oltre 135 mila morti con una caduta del Pil del 9 per cento. Ma l'Italia non è l'unico paese a introdurre nuove limitazioni per far fronte al Covid. Come noi il Portogallo, che ha tassi di vaccinazione della popolazione da record, ha introdotto l'obbligo del tampone insieme al Green pass per coloro che vogliono entrare. E la speranza di Draghi è che gli altri membri dell'Ue seguano lo stesso esempio, con l'obiettivo di porre fine a un'emergenza che ancora non fa vedere la luce in fondo al tunnel.

 

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