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Jacopo Compagnoni, quelle parole sulle valanga 5 giorni prima di morire: terrificante

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Addio a Jacopo Compagnoni, fratello della campionessa di sci Deborah. Una tragedia in Valfurva: la guida alpina è stata travolto da una valanga mentre era sugli sci. L'amico che si trovava con lui per l'escursione ne è uscito illeso. Uno choc, una disgrazia, la morte a soli 40 anni. Ucciso da quella neve che, proprio come la sorella, aveva nel cuore. "Dire che era soltanto un esperto è sminuirlo", raccontano degli amici di Jacopo Compagnoni al Corriere della Sera.

 

 

E sempre il quotidiano di Via Solferino, ricorda come solo cinque giorni prima di morire, Jacopo avesse consegnato a Instagram un post che, se letto ora, sembra quasi drammaticamente profetico. Postava fotografie di piccole valanghe che incontrava lungo i suoi percorsi e scriveva: "Non bisogna dimenticarsi che qui la neve cade solo a guardarla". Ed è quello che è accaduto, un fatto terribile, inesorabile, che non ha lasciato scampo nemmeno a chi quelle montagne le conosceva come le sue tasche.

 

 

Già, Jacopo Compagnoni ha passato una vita a scalare montagne, a fare sci alpinismo, freeride fuoripista. Conosceva e aveva percorso ogni parete di roccia della sua Valfurva. Era il piccolo della famiglia Compagnoni, il terzogenito dopo Deborah e Juri. Dopo gli studi al liceo scientifico aveva scelto di seguire la sua grande passione, di vivere facendo la guida alpina e, talvolta, anche il maestro di sci. Da anni lavorava con le Guide Alpine di Livigno, aveva da poco pubblicato un video autopromozionale per la stagione. "Sono Jacopo Compagnoni, faccio la guida alpina e il maestro di sci, vivo a Santa Caterina Valfurva, in alta Valtellina, e tutto l'anno accompagno i clienti sulle montagne e in questa zona e in tutte le Alpi", raccontava pochi giorni prima che il destino gli riservasse il più terribile degli imprevisti.

 

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