Raffaele Sebastiani, chirurgo morto d'infarto: dopo 12 ore in sala operatoria... uno scandalo italiano
Raffaele Sebastiani, 61 anni, medico chirurgo del Policlinico di Bari ed è morto in servizio a causa di un infarto dopo aver lavorato per 12 ore in sala operatoria. Un caso che ha suscitato polemiche per i turni e per il carico di lavoro ai cui il personale sanitario pugliese oramai da più di due anni è sottoposto. Sebastiani, sposato e padre di due figlie, prestava servizio nell'unità operativa ospedaliera di Chirurgia, aveva lavorato dalle 8 alle 14. La notte era reperibile. E per 12 ore è stato in sala operatoria per urgenze su pazienti positivi al Covid, rivela Repubblica.
Dopo aver completato il turno di notte, Sebastiani è tornato a casa, ma un infarto, con molta probabilità, lo ha ucciso nel sonno. "Una persona umile buona con tutti sempre pronta ad aiutare". "Con il suo lavoro, con la sua dedizione, con la sua vita ha onorato il camice bianco, che rappresenta la nostra divisa" scrive il medico Vito Lavolpe. I sindacati dei medici hanno chiesto di conoscere con precisione i turni che il medico aveva seguito nelle ore precedenti alla morte. La direzione sanitaria ha avviato verifiche.
"Ormai da due anni gli operatori sanitari sono sotto pressione con turni e un carico di lavoro non sempre sostenibile", dice Antonio Mazzarella della Cgil Medici, mentre Stefano Andrisciani dell'Anaoo fa notare come "certamente quello vissuto dai medici sia un periodo di forte stress". Da Bari fanno sapere che la situazione è diventata insostenibile e che un altro medico, per esempio, nei giorni scorsi si è sentito male. I sindacati chiedono per questo all'azienda un potenziamento dell'organico, per evitare tragedie come quelle di Raffaele Sebastiani.