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Quarantena, per Alberto Zangrillo "esultano i lavativi"? Ecco chi vuole paralizzare l'Italia: governo e Cts, fuori i nomi

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L'Italia bloccata da quarantene e isolamenti fiduciari troppo spesso inutili. "Saranno contenti i lavativi", per dirla con le durissime parole di Alberto Zangrillo, il primario del San Raffaele al quale, però, è oggettivamente difficile dare torto. E come è noto ora governo, scienziati e il generale Figliuolo sono al lavoro per trovare una soluzione al problema, per "valutare se sia opportuna l’eventuale rideterminazione del periodo di quarantena per i soggetti che hanno già ricevuto la dose booster", per dirla con le parole del quesito posto dall'esecutivo al Cts.

 

I tempi di reazione? Molto poco rapidi: si deciderà entro dieci-quindici giorni, un'eternità al tempo della pandemia. Nel frattempo, secondo le indiscrezioni, il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, si sarebbe mostrato scettico circa la possibilità di un allentamento della quarantena. Proprio come il solito Roberto Speranza, il quale ovviamente continua a "tifare" per gli italiani chiusi in casa. Eppure, "premiare" chi ha terminato il ciclo vaccinale potrebbe essere un grande incentivo al siero, oltre che una conseguenza del fatto che chi è immunizzato ha davvero poco da tenere.

In questo contesto si apprende che i presidenti di Regione ritengono che per chi ha fatto la terza dose potrebbe essere eliminato il periodo di isolamento attualmente obbligatorio per chi ha avuto un contatto con un soggetto positivo. Le norme in vigore prevedono una quarantena di sette giorni per chi ha completato il ciclo vaccinale con almeno due dosi e una quarantena di 10 giorni per chi invece non lo ha terminato. Un'eternità. Una follia

 

L'ipotesi prevalente ad ora è che si elimini la quarantena per chi ha tre dosi e si riduca a 4 o 5 giorni la quarantena per chi ha soltanto due dosi. Ma tra gli scienziati c’è anche chi vorrebbe un linea più rigorosa che si limiti semplicemente a prevedere un isolamento più breve. Opzione, quest'ultima, bollata come insufficiente da che ritiene a ragion veduta che la velocità di diffusione di Omicron possa bloccare il Paese nel giro di un paio di settimane, al massimo un mese. . Anche per questo gli scienziati valuteranno l’impatto che Omicron ha sulle ospedalizzazioni per i soggetti che sono vaccinati. E se, come risulta dai primi studi, le conseguenze sono più lievi di quelle causate dalla Delta, potrebbe prevalere la prima ipotesi. Con buona pace dei "lavativi" e di chi, dal Cts, vuole punire e paralizzare ancora l'Italia.

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