Covid, la storia di Virginia risultata positiva tre volte in un anno. Con chi è stata in contatto, un caso inspiegabile
Per tre volte nel giro di un anno Virginia Coccia è risultata positiva al Covid. "La prima esperienza è stata angosciante e ho avuto paura, ora il sentimento che predomina è la rabbia per misure politiche spacciate per misure sanitarie", racconta in una intervista a Leggo la donna che vive a Roma e ha due figli. "La prima volta è stata brutta e difficile. Non abbiamo avuto sintomi molto gravi, anche se mio marito ha dovuto ricorrere al cortisone e all'antibiotico per una brutta tosse. Mio figlio piccolo non ha avuto alcun sintomo, io e mia figlia invece siamo state colpite a livello muscolare e fisico: eravamo spossate, facevamo fatica anche a mangiare", racconta. "Pur senza sintomi gravi, quello che ci ha colpito duramente è stato il Long Covid. Mesi dopo la negativizzazione, infatti, ho accusato uno dei sintomi del Long Covid, cioè la nebbia mentale, per un po' di tempo. Senza contare la spossatezza: non avevo affanno, ma mi stancavo facilmente".
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Poi, a marzo, la seconda positività. "Avevamo avuto un contatto con un positivo, pensavamo di stare tranquilli perché avevamo tutti gli anticorpi dopo il primo contagio. Con il test sierologico avevo scoperto di averne meno rispetto alla mia famiglia e sono stata l'unica a essere nuovamente contagiata". Tra giugno e luglio quindi Virginia e il marito si sono vaccinati. A gennaio avrebbero dovuto fare la terza dose ma sono stati di nuovo travolti dalla quarta ondata di contagi".
"A differenza delle altre due volte, oggi non ho alcun sintomo, mentre mio marito ha tosse e ha ripreso la terapia a base di cortisone. Mia figlia ha un po' di tosse e qualche dolore alle ossa, mio figlio invece solo qualche linea di febbre". Quindi conclude: "Sappiamo benissimo che il vaccino non evita di contagiarsi, ma evita la malattia grave: il nostro caso lo dimostra. Credo di essere particolarmente suscettibile a questo virus, ma nessuno ha mai voluto condurre delle indagini in tal senso".