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Green pass "un progetto criminale": dove spunta questo cartello, la più brutale protesta contro Draghi

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Il Green pass fa chiudere il ristorante "18 commensali" di Taranto. Il locale ha deciso di iniziare una protesta contro il certificato verde, abbassando la saracinesca. "A causa della persecuzione psico-pandemica e del criminale progetto di distruzione di tutte le attività commerciali - si legge nel cartello posto davanti alla serranda - tutto lo staff informa che non diventeremo mai complici di questo sistema e che la nostra protesta silenziosa sarà quella di restare a casa piuttosto che trasformarci in controllori discriminanti. Con la speranza di dirvi 'a presto'".

 

 

Tanti i sostenitori dell'iniziativa, che hanno voluto inviare un messaggio di solidarietà ai ristoratori. "Il Green Pass sta distruggendo l'economia – scrive un utente su Facebook, sotto alla foto dei "18 commensali" - ovunque in Europa si sa cosa sta accadendo in Italia e moltissimi stranieri, pur vaccinati, per principio non intendono mettere piede perché contrari ad una dittatura sanitaria, poi c'è chi ha deciso liberamente di non vaccinarsi che non potrà entrare, per cui stiamo perdendo moltissimo turismo". E ancora, fa eco un altro utente: "Questa è solidarietà. Prendete esempio voi che vi siete fatti controllori dei vostri simili assecondando governi autoritari che stanno opprimendo il popolo. Vergognatevi e fate come questi gestori che hanno preferito chiudere piuttosto che vendersi! Questi sono gli italiani di cui vado fiera!".

 

 

Raggiunta dal Tempo, la totolare del ristorante, Pamela Rocchetto, ha spiegato le sue motivazioni premettendo di essere a favore della vaccinazione. "Non vorremmo che questa nostra protesta sia etichettata come messaggio No Vax – ha detto -. Il 50% dei miei dipendenti è vaccinato, il restante non ha completato il ciclo e qualcuno non ha nemmeno una dose. Nonostante tutto non abbiamo mai creato divisioni tra noi, rispettando le scelte di ognuno. Siamo arrivati alla decisione di abbassare le saracinesche perché siamo stanchi di questo sistema oppressivo e discriminatorio. Noi paghiamo le tasse, ma siamo stati privati della nostra libertà". Il ristorante è comunque aperto e i contratti dei dipendenti sono ancora in piedi. "Ma - ha concluso - non possiamo restare aperti perché queste nuove regole reprimono le libertà. Io non posso armarmi di app e fare il controllare. La vaccinazione deve essere una scelta libera, sia per i miei dipendenti che per i miei clienti, ai quali mai mi sognerei di chiedere i dati personali".

 

 

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