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Benzina, la guerra rovina gli italiani: dove sono volati i prezzi, dove arriveranno. Cifre insostenibili

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“Siamo in presenza di una vera e propria emergenza”. Così Carlo Rienzi, presidente del Codacons, si è espresso sui pesanti rincari di benzina e gasolio scaturiti da quanto sta avvenendo in Ucraina, dove l’invasione russa ordinata da Vladimir Putin sta avendo riflessi catastrofici anche sul resto d’Europa. Per quanto concerne l’Italia, i rincari alle stazioni di rifornimento sono già sotto gli occhi di tutti.

 

 

I prezzi della benzina in modalità servito hanno addirittura sfondato la soglia dei 2,1 euro al litro. Il prezzo medio della verde è di 2,024 euro al litro, mentre quello del diesel servito è aumentato a 1,904. Crescono anche i prezzi del Gpl, passati da 0,828 a 0,857. “I rincari di benzina e gasolio non solo aggravano la spesa - ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente del Codacons - ma hanno effetti diretti sui prezzi al dettaglio, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma”.

 

 

Come se non bastassero i rincari delle bollette, adesso gli italiani devono fare i conti anche con i prezzi sempre più alt per fare rifornimento. Per questo il Codacons si è appellato al governo presieduto da Mario Draghi: “Deve intervenire con urgenza per calmierare i listini alla pompa, intervenendo attraverso una sterilizzazione dell’Iva e un taglio delle accise che pesano su benzina e gasolio, in modo da contenere anche gli effetti sui prezzi dei beni trasportati”.

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