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Bollettino 3 marzo: giù contagi e morti, ma c'è il nodo-Green Pass per chi arriva dalla guerra

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La situazione epidemiologica dell’Italia è piuttosto stabile. Sebbene il Covid sia di colpo “sparito” per via di quanto sta accadendo in Ucraina, con l’invasione russa ordinata da Vladimir Putin che va avanti ormai da una settimana piena, sarebbe un grave errore perdere di vista l’epidemia, dato che il virus circola ancora con una certa intensità.

 

 

Il bollettino di oggi, giovedì 3 marzo, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 41.500 contagiati, 62.551 guariti e 185 morti a fronte di 431.312 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 9,6% (+0,8 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario, la pressione continua a scendere lentamente ma con costanza: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è -355 (9.599 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -27 (654) a fronte di 52 nuovi ingressi.

 

 

Nel frattempo ci si preoccupa su come gestire i profughi di guerra dal punto di vista sanitario. Il sottosegretario Pierpaolo Sileri ha precisato che “lo status di rifugiato non prevede l’obbligo del Super Green Pass, quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio. Verranno fatte tutte le procedure, compreso il tampone per chi arriva e verrà offerta loro la possibilità di vaccinazione”.

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