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Bollettino 26 aprile, l'Oms bacchetta: "Smesso di cercare il Covid", cosa non torna sui contagi

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La situazione epidemiologica dell’Italia continua a rimanere sotto controllo, anche se i dati giornalieri non sembrano essere particolarmente attendibili: si è praticamente smesso di cercare il Covid, con meno di 200mila tamponi analizzati. Di conseguenza i numeri assoluti non possono che essere bassi, ma ciò non vuol dire che si può abbassare la guardia, anche perché Omicron e le sue sottovarianti continuano a circolare con forza.

 

 

Il bollettino di oggi, martedì 26 aprile, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 29.575 contagiati, 37.462 guariti e 148 morti a fronte di 182.675 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 16,2% (-1,7 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione continua a rimanere bassa: oggi il saldo dei ricoverati Covid in reparti ordinari è +278 (10.328 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -7 (409) a fronte di 23 nuovi ingressi.

 

 

Nel frattempo l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’ennesimo monito: “Il Covid non andrà via solo perché i Paesi smettono di cercarlo. Si sta diffondendo, sta ancora cambiando e sta ancora uccidendo. La minaccia di una nuova pericolosa variante rimane molto reale. Molti paesi riducono i test, l’Oms riceve sempre meno informazioni sulla trasmissione e il sequenziamento. Questo ci rende più ciechi rispetto ai modelli di trasmissione e evoluzione”.

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