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"Come è morto Ahmed Jouidier", ipotesi-choc sul 15enne del Brenta: aperto un fascicolo, sospetto-choc

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Nuovi risvolti sul caso di Ahmed Jouider, il 15enne trovato senza vita nel Brenta. Secondo gli investigatori non si sarebbe ucciso, ma sarebbe stato spinto a suicidarsi. Il corpo del padovano di origine marocchina era stato ritrovato sulla riva del fiume dopo la sua scomparsa avvenuta tra la notte di giovedì 21 e venerdì 22. Prima di tutto, però, era stato ritrovato il suo telefonino, raccolto da un passante che, credendo fosse stato abbandonato, ne aveva cambiato la sim. A causa di questa mossa aveva fatto credere che il ragazzo fosse ancora vivo, creando così una falsa pista. In realtà Ahmed era sott’acqua da ormai cinque giorni.

 


La vittima aveva confessato all’ex fidanzata in un messaggio vocale di sentirsi minacciato e che sarebbe presto morto. Dopo queste ultime dichiarazioni il silenzio. Ha spento il cellulare e di lui non si è più saputo nulla. Quindi Ahmed è stato costretto a uccidersi. Ma perché? Il motivo è ancora un mistero. Il pm padovano Andrea Girlando ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio dopo il ritrovamento. 

 


“Mio figlio era un bravo ragazzo. Era tranquillo, non aveva problemi a scuola, era il mio sostegno. Non aveva il coraggio di uccidersi, non l'avrebbe mai fatto", ha affermato in lacrime la madre Latifa Benijane dopo aver riconosciuto il corpo del figlio. A intervenire è arrivato anche il padre del figlio, il quale aveva abbandonato la famiglia ormai da tempo. L’uomo ha iniziato a incolpare l’ex moglie per la sua morte. Tesi probabilmente dettata dal dolore. L’unica certezza al momento sembrerebbe il fatto che non si tratti di suicidio. Persino un anziano vicino di casa ha commentato: “Uccidersi? Quel ragazzo lì? L'ho visto crescere. Era bravo. Girano strane voci su un gruppo di ragazzini violenti: magari l'hanno minacciato per qualcosa.”
 

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