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Laura Ziliani, il racconto orribile dell'omicidio: "Non voleva morire, allora abbiamo dovuto fare così"

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Le rivelazioni di Mirto Milani hanno alzato il velo sull'omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa trovata morta qualche mese fa. Ma a rendere più agghiacciante questa vicenda è il racconto degli assassini che nelle confessioni ai pm descrivono in modo chiaro come hanno messo la parola fine alla vita della povera Laura. I tre killer, Silvia e Paola Zani e Mirto Milani avevano progettato da tempo l'omicidio. Ma è nella crudeltà del racconto, come riporta il Corriere, che si fa spazio l'atrocità di questo delitto.


Ecco dunque le frasi choc con cui è stato raccontato il delitto dai tre presunti assassini: "Le abbiamo dato una tisana, una volta inerme con gli ansiolitici, le abbiamo messo un sacchetto in testa e abbiamo provato a strangolarla con una fettuccia di velcro".

 

 

Ma a quanto pare qualcosa è andato storto. Laura Ziliani non moriva. Si agitava in preda alle convulsioni. A questo punto arriva il passaggio più buio della confessione, l'atto con cui è stata provocata la morte della Ziliani: "E allora l'abbiamo strozzata con le mani". Le mani sul collo della povera donna sarebbero state quelle di Silvia, una delle sue figlie, e quelle di Mirto. Dietro il delitto motivi economici ma anche rapporti familiari tesissimi e "logori da tempo". Insomma Laura Ziliani ha trovato la morte tra le mani di chi conosceva. Una fine orribile. 

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