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Fratelli Bianchi, il terrore di Belleggia: "Infame, sei morto". Vendetta in carcere?

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Francesco Belleggia, condannato in primo grado a 23 anni di carcere per l'uccisione di Willy Monteiro nel 2020 a Colleferro, adesso avrebbe paura di Marco e Gabriele Bianchi. Questi ultimi sono stati condannati all'ergastolo per lo stesso motivo. Belleggia - come riporta il Corriere della Sera - teme una vendetta in cella per le dichiarazioni rese contro i due fratelli. E a confermare l'astio tra i tre ci sarebbe anche una conversazione tra Marco Bianchi e un altro suo fratello (non coinvolto nell'omicidio), nella quale il primo dice: "Chio poraccio è morto così per chillo ‘nfame de Belleggia. Belleggia di me***".

 

 

"Su Francesco, il mio assistito, grava la maledizione dell’infamia, spedirlo in carcere a questo punto vorrebbe dire condannarlo a morte", ha commentato l'avvocato Vito Perugini. Subito dopo i fatti e prima della sentenza del 4 luglio, Belleggia - iscritto alla facoltà di ingegneria - era stato scarcerato e mandato ai domiciliari. Sentito dal gip, il ragazzo aveva detto: "Mi sono trovato in mezzo alla lite mio malgrado, ho chiesto anche scusa all’altra comitiva per le frasi di Mario Pincarelli (l’altro coimputato), poi ho reagito alla provocazione di Zurma (amico di Willy), ma ero lontano quando gli altri hanno picchiato Willy".

 

 

Intanto l'avvocato Perugini denuncia la scomparsa di un’intercettazione: "Si tratta di un frammento di conversazione avvenuta negli uffici dei carabinieri all’indomani dei fatti, quando Michele Cerquozzi - il giovane che avrebbe chiamato i fratelli Bianchi a intervenire durante la lite - disse 'Questi sanno tutto, sanno quello che abbiamo fatto, sanno che se semo messi d’accordo...'. Che fine ha fatto?". Una frase a suo dire inequivocabile, che assegnerebbe responsabilità definitive in capo ai Bianchi.

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