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Adriano Pacifico, l'algerino e la baracca: l'inquietante sospetto sulla scomparsa

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È ancora un mistero la scomparsa di Adriano Pacifico, il 32enne partito in bici per percorrere il cammino di Santiago di Compostela. "Il 2 luglio. Fino all'11 mi chiamava tutti i giorni, ci scambiavamo messaggi, mi mandava foto dai posti dove passava. Tutto sembrava andare a meraviglia", spiega la mamma Grazia Mansueto, da giorni alla disperata ricerca del figlio. La donna, di Modena, racconta che qualcosa è cambiato a partire dall'11 luglio. "Lunedì scorso alle 17.20. È stata una videochiamata su Messenger dal telefonino di uno sconosciuto. Adriano diceva di essere a Tolone. Aveva la faccia completamente bruciata dal sole. Era strano, sembrava sfinito e quasi piangeva".

 

 

Grazie a quella videochiamata Grazia è riuscita a vedere anche l'uomo in sua compagnia: "Prima si vedeva solo la sua faccia. Poi ha girato il telefono e ho visto anche l'altro che era con lui. E lì mi sono preoccupata, non mi piaceva per niente. Ho visto che stava in una baracca. Poi Adriano mi ha detto che non stava bene, che aveva mangiato poco, ma che sarebbe presto ripartito perché lì era tutto caro. Gli ho chiesto se aveva bisogno di soldi e mi ha detto che ancora ce ne aveva". La preoccupazione però è cresciuta. Arrivata in Francia alla ricerca del figlio, la donna ha contattato quel numero sconosciuto che gli ha risposto che Adriano se ne era andato. 

 

 

"Mi mandava messaggi, ma non si è reso reperibile. In compenso ho fatto vedere in giro la sua foto e mi hanno detto che era uno poco raccomandabile ed era algerino", prosegue sulle colonne del Corriere della Sera. Sempre qui la Mansueto percorre un'altra pista sospetta: quella dei prelievi. "L'ultimo prelievo è stato fatto venerdì alle 21,06, forse ad Aubagne. Prima ne sono stati fatti altri a Tolone, più alcuni tentativi a vuoto. Dai filmati si capirà chi li ha fatti. Ma la polizia in Francia mi ha detto che non è semplice, che ci vorrà del tempo. Assurdo!".

 

 

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