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Calvè, maionese-choc: come cambia il gusto per la guerra in Ucraina

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Le conseguenze della guerra in Ucraina non si vedono solo a livello sociale, economico ed energetico, ma anche dal punto di vista alimentare - e non in termini di aumento dei prezzi, bensì nel vero senso della parola. In poche parole, va a influire sulla qualità dei prodotti che si consumano quotidianamente. Ad essere oggetto di problemi sarebbe ora la maionese.

Lo riporta il sito ilfattoalimentare.it, secondo cui alcuni consumatori avrebbero notato, dopo aver acquistato un vasetto di maionese Calvé Classica, un cambiamento nel gusto. A quanto pare, basterebbe un solo assaggio per percepire non solo un sapore diverso, ma addirittura peggiorato. Il motivo starebbe nel fatto che il marchio Calvé avrebbe sostituito l'olio di semi di girasole - che è proprio l'ingrediente principale della salsa - con l'olio di soia. Il rimpiazzo è stato fatto "a seguito dell’attuale crisi internazionale": lo ha dichiarato l'azienda interpellata al riguardo dai consumatori perplessi. 

 

 

La Unilever, proprietaria del marchio Calvé, ha pubblicato un avviso su questo cambio di ingrediente sulla home page del sito dedicato alla maionese, dove si legge: "A seguito della carenza di olio di girasole potremmo essere costretti a sostituire quest’olio con l’olio di soia. Tale modifica non comporta alcun rischio per la salute, la qualità e la sicurezza del prodotto. In particolare, come noto, la soia è un allergene, ma durante il processo di raffinazione dell'olio ne vengono estratte tutte le proteine (che sono gli agenti responsabili delle reazioni immunitarie verso la soia). Pertanto, l'olio di soia impiegato è sicuro e adatto al consumo, anche da parte di persone allergiche a tale ingrediente". Tuttavia, la presenza della soia non è indicata nell'elenco degli ingredienti, ma è stampata sul vetro del vasetto, con la scritta "con olio di soia", senza nemmeno essere evidenziata come allergene.

 

 

Intanto, l’olio di semi di girasole è la base essenziale non solo della maionese, ma di tanti altri prodotti alimentari, come biscotti, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, fritture, tonno. E l’Ucraina riveste un ruolo fondamentale nella produzione di questo olio in quanto è il principale coltivatore di girasoli al mondo e detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export. Perciò, di questo passo, è lecito aspettarsi una carenza sempre maggiore dell'olio di girasole, anche nell'impiego di altri prodotti.

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