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Maurizio Landini, insulti in piazza a FdI: "Fascismo, la cultura della violenza"

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"Noi dobbiamo combattere il fascismo": Maurizio Landini ha parlato nel corso della manifestazione di questo pomeriggio a Roma, in piazza del Popolo, a un anno dall'assalto neo fascista alla sede del sindacato. Il segretario della Cgil, con tono allarmistico, ha dichiarato: "100 anni fa il fascismo partì proprio attaccando le Camere del lavoro e finì con il mettere in discussione il diritto di votare. Oggi vediamo il risorgere della cultura della violenza". Si tratta forse di un riferimento a Fratelli d'Italia, che ha vinto le ultime elezioni?

 

 

 

Nonostante questo, il segretario della Cgil ha voluto precisare che la manifestazione non è stata organizzata contro qualcuno: "Questa decisione di scendere in piazza l'abbiamo presa prima di sapere come andavano le elezioni, non perché l'abbiamo decisa noi dirigenti ma insieme a voi, e l'abbiamo decisa perché abbiamo visto che in questi mesi, in questi anni, il governo non ha ascoltato le lavoratrici e i lavoratori". Le accuse di Landini sono rivolte a tutti, a chi ha governato ma anche a chi è stato all'opposizione: "In questi mesi e anni il governo e le opposizioni non hanno ascoltato i lavoratori".

Landini, poi, è andato avanti col suo discorso: "La Costituzione l'abbiamo sempre difesa e non abbiamo cambiato idea. La Costituzione del nostro Paese non è né di destra né di sinistra ma antifascista e democratica e si fonda sulla libertà e il lavoro". Infine due appelli. Uno per "una vera riforma fiscale che aumenti i salari e le pensioni più basse". L'altro per evitare che si continui a "morire per il lavoro". 

 

 

 

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