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Reddito di cittadinanza, chi ci ha fregato 15 milioni a Napoli

Reddito di cittadinanza

Claudia Osmetti
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È come se nell'ultimo anno e mezzo, e solo a Napoli, avessimo buttato la bellezza di più di mille euro ogni ora. Cioè 1.103,69 euro, per essere precisi. Soldi statali, dunque della comunità, "nostri". Mica si riempiono schioccando le dita, le casse dell'Erario. E invece, i carabinieri partenopei, ieri, hanno scoperto che, in appena diciotto mesi, ben quindici milioni di euro hanno riempito le tasche di 662 precettori del reddito di cittadinanza, i quali, però, non avevano alcun titolo nemmeno per richiederla, quella "benedetta" carta gialla che l'ex ministro del Lavoro Luigi Di Maio (allora Movimento cinque stelle) sbandierava come un successo personale nel lontano 2019. Furbetti del "bonus" facile, della "mancetta" che poi, magari, con un lavoretto in nero, pure arrotondi e alla fine chi te lo fa fare, di sgobbare come un matto in ufficio o in cantiere per dover pagare anche quelle tasse, quei balzelli, quella Tari, quella Tasi allo Stato?

 

 

IL CONTO LIEVITA - Macché. Meglio figurare come indigenti. Tanto chi controlla? Ecco, no. I controlli ci sono. E sono anche serrati. E, non a caso, ogni volta scoperchiano un calderone di truffe e mani basse e irregolarità da far spavento. Dal giugno del 2021 al 6 ottobre scorso, ossia alla settimana passata, per un totale di 553 giorni, sotto il Vesuvio abbiamo (usiamo la prima persona plurale perché, lo abbiamo già detto, son soldi nostri) speso 26.488,69 ero al dì per "aiutare" chi, da solo, e furbescamente, s' era già aiutato abbastanza. Non è neanche finita qui, perché il conto lievita se si pensa che, nei sei mesi scorsi, quindi da aprile a ottobre di quest' anno, le truffe ipotizzate sono 287, per un valore percepito di quasi tre milioni di euro. Ma di cosa stiamo parlando?

Ché il reddito di cittadinanza sarebbe (sulla carta, almeno) una misura sacrosanta: specie in un momento come questo, dove sta aumentando tutto, dal gas alla luce, dalla benzina alla spesa al super. Però la sua applicazione ha più buchi di una fetta di groviera. Dove ti giri c'è qualcuno che s' intasca qualche centinaio di euro e arrivederci. Intanto loro, gli italiani che per davvero fanno fatica ad arrivare a fine mese, restano col cerino in mano e il calorifero spento perchè non possono pagarsi neanche il riscaldamento.

Dài, siamo seri. Non si può continuare così. Anche perché ci guadagnano in pochi e ci smeniamo tutti (sempre per via di quella storia che i soldi dello Stato sono soldi nostri). E Napoli non è nemmeno un caso isolato: mentre gli uomini dell'Arma, ieri mattina, snocciolavano i numeri della vergogna dalle parti del Vomero, i colleghi di Latina denunciavano undici persone (otto donne e tre uomini, di età compresa tra i 23 e i 70 anni, tutti stranieri) che a Sabaudia avevano fatto lo stesso: cioè si erano intascati 54mila euro senza averne diritto e grazie al cielo se ne è accorto l'Inps, l'Istituto per la previdenza sociale, altrimenti chissà quanto si portavano via. E a Messina, sempre nelle stesse ore in cui a Napoli ci si scandalizzava per i quindici milioni di cui sopra, nei guai finivano in sette, sotto sequestro finivano altri 61mila euro e gli uomini dell'Ispettorato del lavoro finivano sprofondati in un mare di cartelle e documenti.

 

 

COSTO TOTALE - Si tratta di esempi che sono venuti allo scoperto solo ieri. In meno di dodici ore. (tra parentesi: a Benevento è pure successo che a un signore il reddito di cittadinanza lo abbiano tolto due volte di fila: la prima a febbraio, la seconda adesso). Tra il 2021 e il 2022 il costo annuale del "bonus" contiano (nel senso che è stato voluto dall'ex premier Giuseppe Conte, quando ancora andava a braccetto con Di Maio) si aggira intorno agli 8,3 miliardi di euro, circa 700 milioni al mese: complessivamente la Guardia di Finanza stima che almeno 171 milioni siano stati percepiti indebitamente da oltre 29mila beneficiari che non avrebbero proprio dovuto beneficiarne. A metà settembre, a Roma, sono scattate 111 denunce; ad agosto sono finiti sotto verifica 3mila persone a Torino; ad aprile hanno patteggiato, a Milano, in diciassette per una maxi truffa di venti milioni di euro. Ma paga Pantalone. 

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