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Gubbio, diarrea e urla strazianti per 40 persone? Ecco tutta la verità

Serenella Bettin
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Difficile capire come una "balla" possa diventare argomento preponderante del giorno, in cima alle classifiche delle notizie più discusse, e come la "cacca" possa divenire un hashtag. Forse perché si parla, appunto, di "cacca" e forse la gente crede che a parlarne si sfondi un tabù, ci si senta grandi, si buchi finalmente quel muro del proibito. Un po' come radunarsi in cerchio con le sedie: «Ciao, mi chiamo Emme e sono tre giorni che vado in bagno». Accade che a Gubbio (Perugia) da una settimana circoli la notizia che a un pranzo a base di pesce, avvenuto in un ristorante della città, gli ospiti - oltre cento - siano stati colpiti da una grave intossicazione alimentare. La "notizia" circolata su tutti i siti locali e ripresa da testate nazionali parla di "Scene apocalittiche. Gente svenuta, vomito e dissenteria". Addirittura le ambulanze per soccorrere i commensali, "alcuni dei quali ricoverati in ospedale in codice verde". Ma è tutto falso. Come è potuto accadere?

 

 

 

A generare il tutto sono stati alcuni messaggini audio rimbalzati su Whatsapp. La cosa inizia così: «Te volevo raccontà de quella associazione de Gubbio che vanno a pesca de tonni e roba, han fatto il pranzo se vede che glia fatto male el crudo, se scacaccià (se la sono fatta sotto, ndr), erano in cento, uno ubriaco i carabinieri l'hanno levato dall'auto c'aveva tutta la merda sul sedile». «C'era mi padre a sta cena, ha magnato la stessa roba de uno che se cacato addosso e poi se l'è persa in giro, tre quattro so svenuti proprio mentre... quindi che te devo dì». «Oi ve dico na scena. Ristorante. Cento presenti. Due bagni. Se cacavano tutti addosso». Se uno ascolta gli audio con un po' di orecchio, nemmeno tanto critico, si renderà conto che non ci vuole un genio a capire che qualcuno si stava divertendo. Ma qualche media online aveva già descritto la dinamica. Gubbio, domenica 16 ottobre: alcuni appartenenti a una società di pesca si sono dati appuntamento per mangiare i tonni appena pescati, crudi e non abbatutti, e hanno cominciato a sentirsi male. Chi scappava in bagno, chi vomitava. Insomma sembrerebbe essere avvenuto il finimondo ma la realtà è tutt' altra cosa.

 

 

 

Alle forze dell'ordine non risulta nessun intervento a causa di intossicazioni alimentari che sarebbero avvenute tra l'altro non domenica 16 ottobre, ma domenica 2. I carabinieri sono sì intervenuti quel giorno ma per un altro incidente che nulla c'entra con i tonni. Loro, la gente coperta di feci non l'hanno nemmeno mai vista. «Una persona si è sentita male a quel pranzo - fanno sapere fonti a Libero - è dovuta correre in bagno e preferendo la toilette di casa, nella corsa matta e forsennata è andata a sbattere con l'auto». Lo stesso titolare del locale parla di due persone che si sono sentite male per altri motivi. Quel giorno, fa sapere l'Usl Umbria 1, «il pronto soccorso dell'ospedale di Gubbio, Gualdo Tadino, ha registrato 3 accessi di persone che hanno partecipato al convivio ma con sintomatologie non riconducibili a tossinfezioni alimentari». La persona dell'incidente ha riportato una lieve ferita e dopo i controlli è stata dimessa. «Nessun caso di malattia infettiva o di intossicazione alimentare è stato segnalatao neppure in via ufficiosa, al servizio di igiene e sanità pubblica di Gubbio». Quindi? Era tutta una balla? Anche davanti Palazzo Chigi hanno speso tempo e fiato a parlare di fake? Sì. Nessuna intossicazione alimentare. Solo una intossicazione di balle. 

 

 

 

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