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A1, scontri tra ultras: "Non può essere un caso", il sospetto sull'Autogrill

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Un tifoso è rimasto ferito durante gli scontri tra ultras della Roma e del Napoli avvenuti sull’autostrada del Sole tra Monte San Savino e Arezzo nell’area di servizio Badia Al Pino, la stessa dove fu ucciso nel 2007 Gabriele Sandri. E conoscendo le logiche perverse del mondo ultrà e delle frange più violente del tifo organizzato, non può essere un caso che lo scontro sia avvenuto proprio in quell'area di servizio. Forse più che per ragioni "simboliche", per ragioni "strategiche": per la sua conformazione, l'area di servizio è "perfetta" per tendere agguati e per scontri tra gruppi di violenti.

Gli scontri di oggi 8 gennaio tra i tifosi del Napoli e quelli della Roma hanno riportato la mente a quel tragico 11 novembre del 2007 quando perse la vita, in un modo assurdo e inspiegabile, il laziale Gabriele Sandri, raggiunto alla testa da un proiettile partito dalla pistola dell’agente Luigi Spaccarotella. 
Sandri, 26 anni, più conosciuto a Roma come Gabbo, era un apprezzatissimo dee jay e tifoso biancoceleste. Quella mattina, lui e altri quattro amici erano diretti a Milano per la partita Inter-Lazio che si sarebbe giocata alle 15. I cinque, a bordo di una Renault Mègane, si fermarono proprio nell’area di servizio Badia al Pino per aspettare altri amici in arrivo da Roma. Attorno alle 9, i tifosi laziali entrarono in contatto con alcuni sostenitori della Juventus e tra i due gruppi scoppiò una rissa.

La scena fu vista da una pattuglia della Polizia stradale che si trovava sul lato opposto della carreggiata e che, azionata la sirena, si portò a bordo strada; mentre il gruppo di amici di Sandri risaliva in auto e stava per ripartire, Spaccarotella, convinto che i quattro stessero fuggendo a seguito di una rapina, scese dall’auto di servizio, salì su un cumulo di terra smossa, prese la mira e da una distanza di circa cinquanta metri esplose due colpi di pistola. Il secondo proiettile oltrepassò la rete divisoria fra le carreggiate e raggiunse la Mègane, che nel frattempo si era messa in moto, centrando al collo 
Sandri che dormiva al centro del sedile posteriore. Quando l’ambulanza giunse sul posto il ragazzo era già deceduto. 

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