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Piantedosi, piano anti-ultrà: cosa cambia "da subito"

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Gli scontri tra le tifoserie di Napoli e Roma sull'A1, con tanto di bastoni, bottiglie e lacrimogeni, hanno sconvolto il mondo del calcio e non solo. Anche la politica è stata costretta a fare delle riflessioni e a decidere come agire d'ora in avanti. Per Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, si tratta di comportamenti inaccettabili, a cui è necessario rispondere con il pugno di ferro contro i responsabili. Solo così si può pensare di scongiurare episodi simili in futuro. "Questi non sono tifosi. Autostrada chiusa e viaggiatori italiani bloccati? Paghino tutti i danni di tasca loro e mai più allo stadio", ha scritto il leader della Lega su Facebook.

 

 

 

Immediato anche l'intervento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che già in passato - da prefetto - ha adottato dei provvedimenti prescrittivi per vietare le trasferte delle tifoserie ritenute a rischio. Adesso avrebbe chiesto all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive di valutare con la massima severità i prossimi eventi in programma. Un appello allo stop alla violenza è arrivato anche dai sindaci di Roma e Napoli: "Ci auguriamo che le forze dell’ordine identifichino e puniscano come meritano i responsabili. Questi non sono veri sportivi! Roma e Napoli sono città amiche che dicono No ad una violenza senza senso", hanno scritto su Twitter Roberto Gualtieri e Gaetano Manfredi.

 

 

 

Pure il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha parlato di "Far West inaccettabile": "Verranno fatte tutte le valutazioni del caso affinché si arrivi a sanzioni certe. Nel decreto sicurezza bis di Salvini ci fu già un giro di vite importante per distinguere il tifoso dal violento, dobbiamo preservare i tifosi veri e sanzionare i violenti. Questi non sono tifosi, siamo davanti a fatti criminali". A sollecitare una stretta effettiva è la polizia, con il sindacato Siulp che si appella al ministro Piantedosi affinché "valuti, urgentemente, la reintroduzione di tutti gli strumenti già sperimentati per prevenire queste forme di violenza. A partire dalla tessera del tifoso sino alle partite a porte chiuse per quelle squadre le cui tifoserie si evidenziano per violenza e intolleranza".

 

 

 

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