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Messina Denaro, choc a Castelvetrano: "Un errore arrestarlo"

Claudia Osmetti
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«Io non giudico, cosa mi interessa a me?». A Castelvetrano, cittadina di neanche 30mila anime nel Trapanese, ma soprattutto cittadina natia del super-boss Matteo Messina Denaro, non tutti accolgono con entusiasmo l'arresto del latitante numero uno d'Italia. Trent' anni di indagini e quel che ne consegue. Sì, è vero: gli studenti scendono in piazza, assieme ai professori e agli esponenti dell'associazione Libera. È vero: quella è la manifestazione più spontanea che c'è e, probabilmente, anche la più vera. «La Sicilia non è Cosa nostra», urlano. Però poi ci sono i residenti, fermati per strada, dalle truppe di giornalisti che in questi giorni affollano l'is cattola: «È una vittoria ai minimi termini dello Stato», si fa scappare qualcuno.

«Se è un bene o un male che lo abbiano arrestato?», si chiede un altro. «È stato un errore, ci hanno mangiato tutti per trent' anni e ora non è più buono?», dice fuori dai denti un signore con la giacca scura e una berretta in testa. Parole che non ti aspetti, ovvio, e a cui risponde a tono il regista Pif (suo La mafia uccide solo d'estate) nel corso della trasmissione di Rai3 Cartabianca. Un "vaffa", in diretta, anche ripetuto: «Ti farei vedere la foto della bambina morta a Firenze, mi fate più schifo di Messina Denaro».

 

Intanto, una decina di chilometri più a sud, i carabinieri interrogano Andrea Bonafede. Quello vero, però. Quello finto è (oramai) rinchiuso nel carcere di massima sicurezza dell'Aquila, all'anagrafe si chiama Messina Denaro. Lui, l'altro, "il prestanome", è un uomo di 59 anni, fa il geometra a Campobello di Mazara, ha gli occhiali dalla montatura spessa, una camicia a quadri ed è pelato. È indagato per associazione mafiosa. «Ho comprato io quella casa (si riferisce all'appartamento in via San Vito, ndr) per conto suo, mi ha dato 20mila euro», spiega ai pm. Andrea Bonafede Messina Denaro sembra lo conosca da quando erano ragazzi, però il super-boss lo ha contattato un annetto fa agganciandolo in paese. 

 

Proprio per l'acquisto di quella casa che è stato perfezionato nel giugno del 2022. «Ha la mia stessa età», commenta Giuseppe Castiglione, il sindaco di Campobello. Sta parlando del geometra: «Non ho mai sentito parlare di lui come una persona coinvolta in indagini giudiziarie prima di adesso. Lo conoscevo come un gran lavoratore, un uomo sempre dedito al lavoro che non si vedeva mai in giro a bighellonare tra i bar. Le notizie delle ultime ore mi hanno fatto prendere coscienza di una realtà che, a quanto pare, è diversa».

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