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Messina Denaro, l'affondo contro sua figlia nelle carte segrete

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In vicolo San Vito a Campobello di Mazara (Trapani) nel covo del boss Matteo Messina Denaro, gli uomini del Reparto di investigazioni scientifiche dell’Arma hanno trovato, tra le altre cose, un'agendina su cui l'ex latitante scriveva le sue riflessioni, anche sulla figlia Lorenza, quella figlia che non porta il suo cognome, che lo ha rinnegato e da anni non lo vuole vedere. Oggi Lorenza Alagna ha 26 anni, un bimbo di uno e mezzo e un compagno. Sempre estranea a quel mondo, ripete che di Messina Denaro non vuole saperne niente: "Fate finta di nulla, fate finta che non esiste".

Lo stesso boss, riporta il Corriere della Sera, in un "pizzino" inviato dieci anni fa all'ex sindaco in contatto con i servizi segreti, Antonio Vaccarino, nome in codice Svetonio, scriveva: "Non ho mai conosciuto mia figlia...".  E ora sul diario al quale il padrino aveva confidato i suoi momenti di sconforto per la lontananza di Lorenza si legge uno sfogo: "Perché mia figlia è arrabbiata con me?".

 

 

Lorenza è bella, slanciata, alta come la mamma, ha i capelli scuri, a caschetto. Ma vive praticamente reclusa con la madre. Una sua professoressa del liceo racconta che "un giorno, mentre parlavo delle stragi mafiose riferendomi proprio all'allora imprendibile Messina Denaro, Lorenza si irrigidì. 'Posso uscire, professoressa?'. Adesso che parliamo di cose importanti? 'Devo uscire'. Due minuti dopo un ragazzo mi rivelò di chi era figlia, nonostante il cognome diverso. E allora decisi che bisognava parlare ancora di più, che occorreva scuotere...". Tant'è. Appena maggiorenne Lorenza costringe la madre a uscire dal guscio, ad andare a vivere in un altro appartamento. È il suo primo passo verso la libertà. Lorenza va in Inghilterra, si iscrive all'università a Palermo. Finché si innamora di un bravo ragazzo con cui ha un bambino. Questa giovane donna con Messina Denaro non ha nulla a che fare.

 

 

 

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